Abbandonò il padre disabile e la figlia minorenne? 50enne condannata a 2 anni

Condannata a due anni per aver abbandonato la figlia quindicenne ed il padre, ma il giudice ha disposto la sospensione della pena e non menzione. La vicenda risale al periodo compreso tra marzo e giugno del 2013.

Era accusata di aver abbandonato la figlia quindicenne ed il padre e per una 50enne, di un paese alle porte di Gallipoli, è arrivata la condanna a 2 anni. Il giudice monocratico Bianca Todaro ha comunque disposto la sospensione della pena e non menzione della condanna.

In precedenza, la pubblica accusa ha invocato la pena di 2 anni e 3 mesi. L’imputata rispondeva delle accuse di “abbandono di minori e incapaci”.

La vicenda risale al periodo compreso tra marzo e giugno del 2013. Secondo l’accusa, una signora di 45 anni (all’epoca dei fatti), avrebbe lasciato la figlia nelle mani del nonno che viveva insieme a loro. Il marito, infatti, si era allontanato dalla famiglia molto tempo prima e la donna, nel periodo “incriminato”, era andata a vivere con un altro uomo.

La Procura contesta all’imputata soprattutto di non aver badato ai bisogni primari della figlia. Non solo anche a quelli del proprio padre, che non poteva provvedere al mantenimento della 15enne, essendo lui stesso bisognoso di assistenza, poiché affetto da deficit.

La situazione di estremo degrado fu segnalata ai servizi sociali della zona
e successivamente la bambina trasferita in una comunità protetta. In seguito, venne presentata formale denuncia in Procura.

L’imputata è assistita dall’avvocato Giovanni Gabellone che, in sede di discussione in aula, ha invocato l’assoluzione. Il legale ha sostenuto che i presunti episodi di abbandono della bambina fossero saltuari e dunque non si potesse configurare il reato contestato che richiedeva una continuità di fatti.

L’avvocato, una volta depositate le motivazioni della sentenza, presenterà ricorso in Appello.

La figlia, invece, si è costituita parte civile con l’avvocato Americo Barba.