
Torre Specchia, pregevole e frequentata stazione balneare del comune di Melendugno, è di nuovo sotto l’attenzione dei Forestali per costruzioni o aumenti di volumetrie “camuffate” come ristrutturazioni, che via via vengono individuate, il più delle volte nascoste nella vegetazione litoranea.
Nell’ultimo episodio i Carabinieri Forestali di Otranto hanno constatato la realizzazione di un ampliamento di un locale preesistente, in cui sporgevano tre tettoie sorrette da pilastri in muratura, coperte da pannelli coibentati e con armatura in travi di legno. La pavimentazione delle superfici sottostanti alle tettoie era stata ottenuta con gettata di calcestruzzo.
Tale opera, in pratica un aumento di volumetrie a partire da un piccolo fabbricato rurale in zona classificata come agricola dal piano urbanistico, nonché sottoposta a vincolo paesaggistico dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, dagli accertamenti dei Militari non è risultata giustificata da alcun titolo abilitativo, né permesso di costruire e tantomeno autorizzazione paesaggistica.
Pertanto i Carabinieri Forestali hanno proceduto a deferire alla Procura della Repubblica di Lecce 4 persone, quali proprietari e committenti delle opere; sono stati loro ascritti, in concorso, i reati di cui all’ art. 44, comma 1, lett. a), b) e c) del Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 (Testo Unico dell’ Edilizia e dell’ Urbanistica), ed all’ art. 181, comma 1, del Decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio – cosiddetto “Codice Urbani”).
Stanti i numerosi abusi edilizi già accertati nell’area litoranea dei comuni di Melendugno e Otranto, i Forestali proseguiranno le ricognizioni nell’ambito dell’ Operazione “Another Brick”; per quest’ ultima, oltre ai sorvoli con l’elicottero AW169 del 6° Nucleo Carabinieri, entrerà in linea in questi giorni un drone di ultima generazione, che consentirà di “scandagliare” in modo più capillare anche le superfici con maggiore copertura di vegetazione.