Torre Vado, accoltella un 60enne dopo una lite per strada. Chiesti più di 7 anni per tentato omicidio

L’imputato ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. La sentenza è prevista per il 26 ottobre.

Chiesta la condanna alla pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione per l’uomo accusato di avere accoltellato un 60enne dopo una lite per strada. Dinanzi al gup Giulia Proto, si è tenuta la requisitoria del pubblico ministero Alessandro Prontera, nel corso del processo con rito abbreviato (consente di ottenere, in caso di condanna, lo sconto di pena di un terzo).

Nella prossima udienza, fissata per il 26 ottobre, prenderà la parola l’avvocato di parte civile, Giovanni Valiani, che assiste la presunta vittima e la moglie. E poi si terrà l’arringa difensiva dell’avvocato Pantaleo Cannoletta, legale dell’imputato. Successivamente, verrà emessa la sentenza del giudice.

L’inchiesta

Flavio Toma, 51enne di Ugento, risponde delle ipotesi di reato di tentato omicidio e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. La violenta aggressione risale al 16 luglio del 2022. Come ricostruito nel corso delle indagini coordinate dal pm Prontera, quel giorno, un 60enne di Morciano di Leuca, intorno alle 21.00, veniva accoltellato a Torre Vado per strada dopo un’accesa discussione per motivi di viabilità.

Secondo l’accusa Toma, che intralciava il transito dei veicoli nei pressi di un esercizio commerciale, veniva invitato ad allontanarsi. Ma reagiva violentemente e dopo aver raggiunto l’auto del 60enne, lo invitava a scendere, dopo aver colpito il finestrino. A quel punto, nasceva una colluttazione, culminata nell’accoltellamento.

La vittima veniva colpita con un coltellino e il fendente la raggiungeva al torace, in direzione del cuore. Fortunatamente, il colpo inferto si arrestava al pericardio e l’uomo veniva salvato grazie anche al tempestivo intervento di un’ambulanza del 118 che lo conduceva in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase.

Le indagini, affidate ai carabinieri della compagnia di Tricase, hanno permesso di dare un volto e un nome all’aggressore, poi tratto in arresto. L’uomo si trova attualmente in carcere. Nel corso dell’udienza di convalida, dinanzi al gip Laura Liguori, ha riferito di essersi soltanto difeso dall’aggressione del 60enne e anche oggi, nel corso del processo con rito abbreviato, ha rilasciato spontanee dichiarazioni, ribadendo quanto detto in precedenza.