Alimenti senza requisiti di sicurezza nelle scuole: Due condanne

Il collegio giudicante ha disposto anche il risarcimento del danno di 10mila per ciascuna parte civile. L’indagine venne avviata con un controllo di routine nelle mense scolastiche da parte dei Nas e dell’Asl

carabinieri-nas

Erano accusati di aver favorito la circolazione di prodotti alimentari, privi dei requisiti di sicurezza richiesti e destinati ai bambini, presso le scuole primarie e dell’infanzia della Provincia di Lecce.
Il collegio della seconda sezione penale ha condannato: Claudio Gatto, 56enne di Galatone, allora legale rappresentante e Presidente del Consiglio della Cooperativa che gestiva il servizio mensa, alla pena complessiva di 2 anni e 3 mesi; Umberto De Donno, 67enne, di Maglie, nella qualità di Dirigente del IV Settore presso il proprio Comune di residenza, alla pena di 1 anno e 3 mesi.
Rispondevano entrambi delle accuse di: abuso d’ufficio, falso materiale, falso ideologico, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Il primo, anche di frode nelle pubbliche forniture.
In precedenza, il pm ha invocato una condanna a 5 anni per Gatto e di 3 anni per De Donno.
Il collegio giudicante ha disposto anche il risarcimento del danno di 10mila per ciascuna parte civile. Tra di esse, il Comune di Parabita, assistito dall’avvocato Ester Nemola, e quelli di Maglie e Corigliano ( soltanto nei confronti di Gatto).

Claudio Gatto è assistito dall’avvocato Luigi Rella. Umberto De Donno è, invece, difeso dai legali Luigi Piccinni e Luciano Ancora.

L’inchiesta

Gli alimenti sotto accusa, secondo la Procura, sarebbero risultati privi delle caratteristiche previste dai capitolati e dalle tabelle dietetiche e, cosa ancor più grave, erano destinate a migliaia di piccoli scolari che aderivano al servizio mensa. Da quanto emergerebbe dall’inchiesta, l’allora dirigente comunale De Donno avrebbe falsamente attestato in favore di Gatto nel “certificato” erroneamente datato 7 luglio 2010 (invece del 7 luglio 2011) che il servizio mensa affidato alla Cooperativa, presso le scuole materne ed elementari di Maglie, “era stato svolto in maniera regolare e con buon esito”. Questa “attestazione” sarebbe, però, risultata non rispondente al vero poiché la ditta sarebbe stata responsabile di diversi inadempimenti degli obblighi derivanti dal capitolato. Questo riscontro, infatti, emerse con chiarezza da un’ispezione del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Maglie.

De Donno, dunque, nonostante fosse al corrente delle inadempienze di Gatto, lo avrebbe favorito consentendogli di proseguire il proprio rapporto contrattuale con l’Amministrazione comunale di Maglie. Inoltre, avrebbe permesso al legale rappresentante di partecipare alla nuova gara per “l’appalto del servizio di refezione scolastica presso le scuole materne e primarie statali” del Comune di Maglie.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Antonio Negro, venne avviata con un controllo di routine nelle mense scolastiche da parte dei Nas e dell’Asl e fece venire a galla il presunto scandalo. Gatto, stipulati i contratti d’appalto con le amministrazioni comunali di Maglie, Taurisano, Collepasso, Taviano, Presicce, Sannicola, Galatone, Galatina, Gallipoli, Corigliano d’Otranto, Parabita e Alezio, non avrebbe fornito i prodotti alimentari con le caratteristiche e i requisiti previsti. In ogni caso, però, avrebbe percepito il corrispettivo previsto. Nel corso dell’indagine sono stati sentiti come persone informate dei fatti, i genitori di alcuni bambini e i dipendenti della stessa ditta, nel frattempo, scioltasi.



In questo articolo: