Imponente sequestro operato nelle ultime ore dagli uomini delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce che, a seguito di due distinte operazioni anti droga, hanno tratto in arresto tre persone e tolto dal mercato dello spaccio circa 70 chili di sostanze stupefacenti, oltre ad alcune minuzioni belliche.
A finire in manette, come detto, sono stati tre uomini. Ma ricostruiamo le due vicende.
La prima operazione si è registrata nel porto di San Foca dove gli uomini in divisa impegnati nel pattugliamento dell'area, hanno notato un individuo a bordo di un gommone battente bandiera greca che, accortosi della presenza dei militari, ha repentinamente gettato in acqua il suo telefono cellulare. Un gesto che ha inevitabilmente insospettito i finanzieri, i quali hanno bloccato l'imbarcazione. A bordo di questa sono stati scovati tre kalashnikov, decine di proiettili di grosso taglio e un considerevole quantitativo di marijuana, circa 67 chilogrammi.
Immediatamente è stato fermato il conducente del natante: si tratta di Salvatore Giovanni Pacifico, classe 1968, che si trova adesso in stato di arresto. Stando alle prime ipotesi, pare che le armi e la droga abbiano una provenienza albanese.
Anche la seconda operazione porta sulla rotta albanese. Il tutto è nato quando una pattuglia delle Fiamme Gialle, in presidio presso la marina di Torre Chianca, ha scorto un gruppo di persone impegnate in un accesso diverbio. Il timore che dalle parole si potesse passare alle mani, ha convinto i militari ad intervenire. Alla loro vista, però, un partecipante alla lite ha tentato la fuga. La sua corsa è durata pochi metri.
L'individuo, un cittadino di nazionalità albanese, è stato sottoposto ai controlli del caso e per lui sono stati scoperti alcuni precedenti nel campo del traffico di stupefacenti. La Guardia di Finanza ha quindi chiamato i rinforzi, tra cui Grappa, un cane arruolato nelle unità cinofile delle Fiamme Gialle, il quale è stato subito attratto dall'odore della droga proveniente dalla cuccia di un altro cane presente nella rurale abitazione dell'uomo.
La perquisizione ha fatto emergere tre chili di eroina, dal valore di circa 15mila euro al chilo. Per questi motivi per due albanesi sono scattate le manette.
'Si è trattato di due operazioni di particolare rilevanza, sia per le ingenti quantità di stupefacenti, sia per la presenza di armi – ha spiegato il Procuratore Cataldo Motta – segno tangibile che il mercato albanese è ancora attivissimo. Gli uomini della Guardia di Finanza stanno lavorando molto bene, e di questo siamo tutti orgogliosi', ha concluso Motta al termine di una conferenza stampa.