Poliziotto accusato di falso dopo denuncia di un’avvocatessa, arriva l’archiviazione

Antonio Petrelli, sovrintendente della Squadra Mobile, rispondeva dell’accusa di falsità materiale e ideologica in atti pubblici.

Arriva l’archiviazione per il poliziotto finito nel registro degli indagati dopo la denuncia di un’avvocatessa. Antonio Petrelli, sovrintendente della Squadra Mobile, rispondeva dell’accusa di falsità materiale e ideologica in atti pubblici. Il decreto di archiviazione è a firma del gip Sergio Tosi.

Antonio Petrelli è assistito dai legali Tommaso Valente ed Andrea Gatto.

Invece, è nelle mani della Procura di Potenza (competente per le indagini a carico di magistrati salentini), il fascicolo con la stessa ipotesi di reato, nei confronti del pubblico ministero, Maria Rosaria Micucci. Intanto, l’Anm ha espresso il proprio attestato di stima nei confronti del magistrato, chiarendo alcuni aspetti della vicenda.

L’inchiesta

L’iscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto, del poliziotto e del magistrato, rappresenta uno strascico giudiziario dell’indagine sui presunti maltrattamenti e sul sequestro di persona, ai danni di una 27enne affetta da deficit. E per la quale, sono stati prima arrestati e successivamente finiti sotto processo, Gabriella Cassano, avvocato 47enne di Lecce ed il compagno, Fabio Degli Angeli, 47enne di Carmiano.

Nel frattempo, però l’avvocatessa Cassano ha presentato una denuncia nei confronti del pubblico ministero Micucci e del poliziotto Petrelli che condussero “l’inchiesta madre”.

Nell’atto si fa riferimento ad un episodio risalente al 25 gennaio del 2018. In quella circostanza, secondo la Procura leccese, lavvocatessa si rifiutò di acconsentire alla 27enne affetta da deficit di entrare nella stanza del pm Micucci per essere ascoltata, senza essere essa stessa presente. Invece, sostiene la Cassano nella denuncia, fu proprio lei, assieme ad uno psicologo a convincere la giovane ad entrare nell’ufficio del magistrato.

L’inchiesta

Secondo il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, titolare dell’inchiesta, l’avvocatessa ed il suo partner avrebbero prelevato la 27enne, affetta da diverse patologie, dal reparto di psichiatria dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dov’era ricoverata.

Sarebbe stata la Cassano a nascondere” la ragazza con una giacca per accompagnarla nel parcheggio del nosocomio salentino, dove ad attenderle c’era il compagno e un 73enne di Carmiano, al volante di un’auto con cui hanno raggiunto un’abitazione di Marittima, dove lavrebbero abbandonata per giorni, ben consapevoli che era incapace di provvedere a se stessa.



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