Dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio e porto illegale di arma da taglio Mohammed Er Ramy, il 29enne marocchino che nel primo pomeriggio di ieri, a poca distanza dal Centro Storico di lecce, durate una lite ha accoltellato un suo connazionale.
L’arresto è stato convalidato nella serata di ieri dagli agenti in servizio presso la Squadra Mobile e presso la Sezione Volanti.
I fatti
Le lancette dell’orologio segnavano le ore 14:30 circa di ieri, quando, gli uomini di “Viale Otranto”, mentre transitavano in Via Duca degli Abruzzi, all’altezza dell’intersezione con Viale Lo Re, sono stati avvicinati da un giovane extracomunitario che presentava la mano sinistra insanguinata, che ha riferito loro di avere subito poco prima un’aggressione poco distante e precisamente all’altezza dell’intersezione tra la Via Duca degli Abruzzi con Vico De Argenteris, da parte di un suo connazionale che lo aveva accoltellato agli arti inferiori e poi era fuggito a bordo di mountain bike di colore nero e verde.
Gli agenti hanno acquisito la descrizione dell’aggressore e si sono posti immediatamente alla ricerca, rintracciandolo subito dopo, in Viale Leopardi. Al momento del ritrovamento, lo straniero aveva una ferita da taglio alla mano destra.
Nel frattempo sul luogo dell’evento è sopraggiunta un’ambulanza del 118 che ha accompagnato la vittima in ospedale per le cure del caso.
Gli agenti, seguendo le tracce ematiche sull’asfalto, hanno rinvenuto l’arma del delitto, un coltello a serramanico con la lama di 10 centimetri intrisa di sangue, nascosto all’interno di una crepa presente in un muro di recinzione.
Le indagini, condotte anche attraverso la visione delle immagini dell’impianto di sorveglianza di alcuni privati che avevano ripreso l’intera scena dell’aggressione e dell’accoltellamento, hanno permesso di appurare che si era trattato di un vero e proprio tentativo di omicidio, poiché, dalle immagini, il 29enne, impugnava l’arma e sferrava un primo fendente all’altezza del fianco sinistro del suo connazionale, che schivava, per poi colpirlo nuovamente alla coscia sinistra, all’altezza del gluteo.
La vittima dopo le dimissioni dall’ospedale di Scorrano, dove gli è stata riscontrata una ferita alla coscia sinistra, suturata e giudicata guaribile in 8 giorni salvo complicazioni, ha sporto querela contro Er Ramy, a lui tra l’altro sconosciuto, dichiarando che tutto era scaturito da una discussione con un altro suo connazionale, che lo accusava del furto di una bicicletta e di uno zaino.
L’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Lecce, Stefania Mininni è stato tradotto presso il carcere di “Borgo San Nicola” a Lecce.