Prima cerca di rapinare una 17enne e poi si masturba? Il giovane arrestato ottiene i domiciliari

Il gip ha convalidato l’arresto di S.M. 24 anni di Bagnolo del Salento, ma ha riqualificato l’accusa di violenza sessuale in violenza privata.

Si è svolta in mattinata l’udienza di convalida dell’arresto del giovane finito in carcere per avere cercato di rapinare e poi molestato una 17enne, attraverso atti di autoerotismo.

Il gip Sergio Tosi ha convalidato l’arresto di S.M. 24 anni di Bagnolo del Salento. Il giudice ha confermato l’accusa di tentata rapina e riqualificato la violenza sessuale in violenza privata, disponendo i domiciliari con il braccialetto elettronico. Il 24enne può così lasciare il carcere, dopo l’arresto di ieri.

Nel corso dell’interrogatorio odierno, ha rilasciato dichiarazioni spontanee. E ha sostenuto che la sera del 1 settembre 2020, mentre si trovava alla guida della propria autovettura in viale Japigia a Lecce, era stato affiancato da una minicar condotta da una ragazza, alla quale aveva chiesto dove si trovasse viale della Libertà; la giovane si era fermata e gli aveva consegnato il proprio telefono cellulare per mostrargli il tragitto attraverso l’applicazione google maps. Ma una volta riconosciutolo come il “molestatore di Roma” (in relazione ad episodi pendenti presso il Tribunale della capitale di cui avevano parlato giornali e televisione) gli aveva intimato di restituirle il telefono, aggiungendo di avere preso già la targa dell’autovettura; a quel punto si era allontanato negando di avere tentato di rapinare la ragazza del cellulare come pure di essersi masturbato in sua presenza.

Il giudice pur non ritenendo attendibile la versione dei fatti di S.M sostiene che l’episodio di autoerotismo per come descritto dalla vittima, debba qualificarsi come violenza privata, essendo stata la persona offesa costretta, mediante violenza a tollerarne l’esecuzione.

E aggiunge che il voyeurismo, “può essere ricondotto ad una ipotesi di molestia nei confronti delle persone oggetto della morbosa curiosità, ma non integra violenza sessuale nei confronti delle stesse”.

L’indagato è assistito dall’avvocato Giangregorio De Pascalis.

Secondo il gip Tosi, che ha disposto gli arresti domiciliari, ricorrono nel caso di specie le esigenze cautelari ed il concreto ed attuale pericolo che “per le specifiche modalità e circostanze del fatto e per la negativa personalità di chi è sottoposto ad indagini, questi, se rimesso in libertà, commetta altri gravi delitti della stessa specie di quelli per cui si procede”. Inoltre, il giudice sottolinea come l’indagato “non abbia esitato a realizzare i reati di rapina tentata e di violenza privata nonostante fosse sottoposto a misura coercitiva in altro altro procedimento penale, violando la prescrizione di permanere presso la propria abitazione dalle ore 23:00 alle ore 7:00…in quanto evidentemente incapace di frenare le proprie pulsioni nella sfera sessuale”.

I fatti

La ragazzina si trovava al volante della sua minicar, ferma al semaforo di viale Japigia, quando è stata affiancata da un’auto. L’uomo alla guida, approfittando del momento, le ha chiesto dal finestrino delle informazioni su dove si trovasse una via. La 17enne, non conoscendo la strada si è fermata poco più avanti per cercarla su google maps. Mentre forniva le indicazioni l’uomo, prendeva il cellulare della malcapitata. Il 24enne è riuscito ad entrare nella minicar, “invitando” la ragazza a seguirlo.

La giovane, per recuperare il cellulare, ha seguito l’uomo e lo ha invitato insistentemente a restituirglielo. Lo “sconosciuto” non ha voluto sentire ragioni. Dopo aver aperto lo sportello, ha afferrato la 17enne per un braccio, spingendola dentro l’auto. E ha cominciato a masturbarsi. La ragazza, è riuscita a reagire e, recuperato il telefono, è scappata. Ha avuto anche la prontezza, o il coraggio, di leggere e segnare la targa del veicolo.

Gli agenti delle volanti, intervenuti dopo la chiamata della vittima, sono riusciti a risalire all’uomo, che, nel frattempo aveva raggiunto la sua abitazione.

Per lui si sono aperte le porte del Carcere di Lecce, come disposto dal pm Paola Guglielmi, con l’accusa di violenza sessuale e tentata rapina.

I precedenti

S.M. era finito in manette nel gennaio scorso a Roma, accusato di violenza sessuale verso giovani studentesse.

Secondo la Procura romana, adescava le vittime affermando di essere in procinto di aprire un ristorante al Colosseo. Si presentava alle ragazze, principalmente studentesse universitarie, come un rinomato chef e con la scusa di offrire dei posti di lavoro si faceva dare i loro numeri di telefono.