Minaccia il convivente con un coltello, poi in lacrime confessa: “mi violenta”

Minaccia con un coltello il convivente, ma qualcuno che ha assistito alla lite ha chiamato la polizia. La donna è stata disarmata, ma in lacrime ha raccontato i motivi del gesto: da tempo ‘sopportava’ le violenze del compagno.

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Nessuno avrebbe immaginato cosa nascondeva quella lite in strada che non era sfuggita all’occhio indiscreto di alcuni passanti. Qualcuno, infatti, notando la discussione animata tra un uomo e una donna aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine, anche perché la straniera impugnava un grosso coltello, con cui minacciava il suo ‘rivale’.

I poliziotti del Commissariato di Gallipoli, impegnati in un servizio di controllo del territorio, si sono precipitati subito a Sannicola per fare luce sull’episodio segnalato. Era tutto vero…

Gli uomini in divisa sono riusciti, non senza difficoltà, a disarmare la donna, evitando che la concitazione del momento prendesse una brutta piega, ma quello che hanno scoperto dopo, nel tentativo di ricostruire l’accaduto, è stato agghiacciante.

Le violenze ‘sopportate’ quotidianamente e la ribellione…

La poveretta, in lacrime, si è confidata con i poliziotti, rivelando una verità che aveva tenuto nascosta per paura: da tempo, era costretta a ‘concedersi’ al convivente, anche lui di origini straniere, ma le violenze sessuali subite sono state un peso troppo difficile da sopportare tant’è che, alla fine, si è ribellata provando a difendersi con quell’arma improvvisata. Insomma, dopo l’ennesima violenza, ha trovato quel coraggio che le è mancato per dire finalmente “basta”.

La sottomissione e la paura

Le indagini hanno permesso di scoprire il resto. Aperto il “vaso di Pandora” erano venuti fuori tutti i ‘mali’ che era stata obbligata a tollerare. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, la donna era succube dell’uomo, letteralmente sottomessa, fino a quando la disperazione non le ha fatto vuotare il sacco.

Ha raccontato, infatti, che il suo convivente non solo pretendeva delle prestazioni sessuali, ma non si fermava neanche davanti ad un suo rifiuto, costringendola a fare quello che non avrebbe voluto fare.

Ne è nata una lite furibonda, in cui la donna, ormai stanca dei numerosi abusi, avrebbe impugnato un coltello presente sul tavolo della cucina, minacciandolo ed urlando, motivo per il quale i vicini richiedevano intervento della Polizia di Stato.

Le minacce di morte

La donna, inizialmente, non intendeva denunciare quanto accaduto per il terrore delle ritorsioni che avrebbe potuto subire, avendo più volte ricevuto minacce di morte. La macchina investigativa, però, si era già messa in moto così effettuati tutti gli accertamenti sanitari del caso che hanno confermato la sua versione e seguito il protocollo operativo previsto in questi casi per accertare l’effettiva violenza sessuale, per l’uomo si sono spalancate le porte del Carcere.

È stato arrestato per violenza sessuale aggravata ed accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce.

La donna è stata denunciata per i reati di minaccia aggravata e porto d’armi od oggetti atti ad offendere e si è proceduto al sequestro del coltello.



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