Picchiati e sequestrati per un furto. In Appello assolto un imputato, era stato scambiato per il fratello

Si è concluso, inoltre, con ben cinque sconti di pena, il processo di Appello sul violento pestaggio del 10 settembre 2018, tra Carmiano e Salice Salentino.

Si conclude con un’assoluzione “pesante” e ben cinque sconti di pena, il processo di Appello sul violento pestaggio del 10 settembre 2018, tra Carmiano e Salice Salentino.

La Corte di Assise d’Appello (Presidente Vincenzo Scardia), riunita presso l’aula bunker di Borgo San Nicola), ha assolto Ivan Petrelli, 41 anni di Carmiano, con la formula, “per non aver commesso il fatto”. L’imputato era stato condannato in primo grado alla pena di 11 anni.

Ricordiamo che riguardo la posizione di Ivan Petrelli, durante il primo processo, si è verificato un colpo di scena. Si è tenuta in aula una ricognizione di persona per stabilire l’eventuale responsabilità dell’imputato nel grave fatto di sangue. Sono stati ascoltati alcuni testimoni e due di essi avrebbero affermato la sua estraneità ai fatti. Lo stesso imputato ha dichiarato nel corso del processo di non essere responsabile delle accuse. Secondo quanto emerso nel corso di varie udienze, sarebbe stato confuso dalle vittime con il fratello e poi arrestato per un errore di persona (da alcuni mesi, si trova a piede libero).

Ed oggi, come detto, è arrivata l’assoluzione con formula piena. Non solo, poiché il vice procuratore generale Maria Cristina Rizzo, ha chiesto di acquisire la richiesta di archiviazione, che nel frattempo è stata avanzata dal pm Paola Gugliemi, per il fratello di Ivan Petrelli.

Entrambi sono assistiti dagli avvocati Paolo Spalluto ed Arturo Balzani che esprimono grande soddisfazione per l’esito del processo.

Non solo, poiché i giudici hanno disposto, la riduzione della pena a 8 anni e 6 mesi ciascuno, in considerazione dell’attenuante del fatto di lieve entità, per: Eupremio Lauretti, 44enne di Carmiano; Stefano Gabellone, 42enne di Monteroni; Gianfranco Quarta, 42enne di Carmiano; Marco Paladini 32enne di Carmiano; Cristiano Quarta, 27enne di Carmiano. In primo grado erano stati tutti condannati ad 11 anni ciascuno. Rispondevano, come Petrelli, di lesioni personali aggravate e sequestro di persona a scopo di estorsione.

La Corte di Assise ha comunque confermato per i cinque imputati il risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile, difesa dal legale Francesca Conte.

In una precedente udienza, il sostituto procuratore generale Maria Cristina Rizzo, ha chiesto la conferma della condanna.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Ladislao Massari, Cosimo D’Agostino, Giovanni Erroi.

Una volta depositate le motivazioni della sentenza, entro 90 giorni, i legali presenteranno ricorso in Appello.

Ricordiamo che in primo grado la Corte di Assise (Presidente Pietro Baffa, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) ha inflitto complessivamente 66 anni di carcere, confermando le richieste di condanna del pm Paola Guglielmi per i sei imputati.

L’inchiesta

Il 16 ottobre del 2018, nel corso dell’operazione “I Soliti Sospetti”, i carabinieri della Compagnia di Gallipoli, coadiuvati dai colleghi della tenenza di Copertino, avevano arrestato sei persone.

Secondo l’accusa, una banda composta da almeno nove individui era giunta in un’abitazione di Carmiano. Avrebbe picchiato il padrone di casa e un suo amico; poi avrebbe caricato in macchina le due vittime, portandole in una località di campagna a Salice Salentino e massacrandole di botte.

Il gruppo di aggressori era convinto che le due persone sequestrate avessero rubato, il giorno prima, in casa del padre di uno di essi (8.000 euro, tra soldi e gioielli).