
Termina con l’assoluzione il processo a carico di A.S. 37enne di Matino, accusato di avere accompagnato, la mattina del 2 marzo del 2024, Lucio Sarcinella, 28enne del posto, in una zona di campagna per recuperare una pistola. Si trattava della calibro 357 Magnum, con la quale fu assassinato Antonio Amin Afendi, ritenuto a capo di uno dei gruppi criminali smantellati con l’operazione “Fortezza”.
Questa mattina, il gup Stefano Sala lo ha assolto, al termine del rito abbreviato. Il pm Giovanna Cannarile della Dda e il sostituto procuratore Rosaria Petrolo hanno invocato la condanna a 2 anni di reclusione.
Il 36enne rispondeva di detenzione di arma da fuoco. Era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati, per concorso in omicidio.
Non solo, il giudice ha assolto (chiesta la condanna ad 8 mesi di reclusione) M.S. 22enne di origini albanesi, residente a Casarano. Rispondeva di favoreggiamento, poiché, secondo l’accusa, dichiarò il falso, nell’immediatezza dell’omicidio, affermando di non conoscere Sarcinella.
I due imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Prescicce e Americo Barba.
Intanto, è in corso davanti ai giudici della Corte di Assise di Lecce (presidente Pietro Baffa) il processo nei confronti di Lucio Sarcinella. L’assassino reo confesso di Antonio Amin Afendi, quest’ultimo soprannominato “L’Immortale”, è accusato di averlo freddato nella mattinata del 2 marzo scorso, verso le 11, con tre colpi di pistola nel centro di Casarano.
Sarcinella, difeso dagli avvocati Simone Viva e Giuseppe Presicce, risponde di omicidio con l’aggravante della premeditazione, detenzione di arma da fuoco e furto aggravato. Il 28enne, finito in carcere per omicidio, dichiarò di avere sparato, poiché esasperato dalle continue minacce rivolte alla famiglia, pur escludendo di avere agito con premeditazione.