Si è concluso con una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste il processo a carico dell’amministratore dell’ E. P. Service, società di Gallipoli esercente l’attività di depositeria giudiziaria operante altresì da svariati anni nel settore del soccorso stradale, dell’autonoleggio e della revisione di autoveicoli. A comunicarlo, attraverso un comunicato stampa, è l’avvocato difensore Giancarlo Sparascio.
La vicenda
L’avv. Sparascio ripercorre dettagliatamente la vicenda: “La vicenda processuale ha tratto origine da un esposto anonimo fatto recapitare nel 2016 al Noe di Lecce attraverso cui si rappresentava, in modo del tutto non veritiero, l’esercizio all’interno della stessa azienda di un’attività non autorizzata di smaltimento di veicoli fuori uso con conseguente pericolo di compromissione ambientale”.
“A seguito di vari sopralluoghi, infatti, il Nucleo operativo ecologico di Lecce – prosegue il legale – non ravvisò nulla di quanto riferito nella denuncia anonima, ma ritenne di contestare all’amministratore della società la violazione di varie disposizioni del codice dell’ambiente concernenti le emissioni in atmosfera di un forno per la verniciatura di autoveicoli, l’apertura di uno scarico di acque ritenute reflue industriali nonché lo smaltimento illecito di fango derivante dall’impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali posto a servizio del deposito giudiziario”.
L’assoluzione
L’indagine, condotta dal p.m. Arnesano, sfociò nella citazione diretta a giudizio dell’amministratore innanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce che, nella giornata di venerdì, in persona del giudice dott. Fabrizio Malagnino, ha emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste in relazione a tutti e tre i capi di imputazione, accogliendo le tesi difensive del legale dell’imputato, l’Avv. Giancarlo Sparascio.
Dopo un articolato dibattimento, che ha visto altresì il rigetto della richiesta della Provincia di Lecce di costituirsi parte civile ai fini del risarcimento del danno, la difesa, dopo aver ripercorso tutti i titoli abilitativi ottenuti nel corso del tempo dalla società, ha infatti compiutamente dimostrato la liceità delle condotte contestate in relazione alla complessa disciplina ambientale di rango statale e regionale, tanto in materia di emissioni in atmosfera come di scarichi di acque meteoriche, “facendo inoltre emergere – prosegue il legale – come in fase di indagine vi fosse stata l’indebita assimilazione tra acque reflue industriali ed acque meteoriche che, peraltro, nel caso di specie, dilavano da superfici impermeabilizzate prive di agenti inquinanti e sono trattate attraverso un sistema di grigliatura e disoleazione nel pieno rispetto del regolamento n. 26/2013 della Regione Puglia che consente altresì la corretta gestione dei relativi fanghi”.
“Tesi, come detto, accolte dal giudice che ha conseguentemente prosciolto con formula piena l’imputato da ogni imputazione per il tramite di una pronuncia verso cui la società esprime soddisfazione, essendo stata ristabilita – conclude l’Avv. Sparascio – la verità anche in relazione a false accuse che hanno rischiato di procurare ingenti danni ad un’azienda che opera da sempre nel rispetto dell’ambiente”.
