Avrebbe ferito una bambina all’occhio con un ago mentre le suturava una ferita al mento. Il giudice monocratico Bianca Maria Todaro ha inflitto ad F.Z., 55enne di Spongano, 5 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione).
Il Tribunale ha, inoltre, condannato l’uomo assieme alla Asl, nelle vesti di responsabile civile, al pagamento di una provvisionale di 70mila euro (oltre al risarcimento del danno in separata sede), in favore dei genitori della bambina che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Arcangelo e Luigi Corvaglia.
Il “camice bianco” era finito sul banco degli imputati per lesioni personali colpose gravi: è difeso dall’avvocato Francesco Galluccio Mezio.
L’inchiesta
Il medico era accusato dal pm Carmen Ruggiero di “imperizia medica” per avere danneggiato l’occhio della piccola paziente, procurandole “un indebolimento permanente della vista”.
I fatti risalgono al 23 luglio del 2014, quando la bambina era caduta in casa. La madre, dopo il piccolo incidente, accompagnò la figlia al Pronto Soccorso dell’ospedale di Scorrano. Le vennero applicati tre punti di sutura, ma dopo l’intervento avvertì un forte dolore. Il medico avrebbe rassicurato la madre, dicendole che il filo aveva sfiorato l’occhio e sarebbe bastato un collirio per fare passare l’irritazione.
Il dolore si sarebbe, però, fatto persistente ed uno specialista concluse che l’occhio aveva subito un grave trauma. Si decise di sottoporre la bimba a un intervento (andato a buon fine), presso il Policlinico di Bari.
Alla paziente venne anche applicato un cristallino artificiale ed una lente particolare. In seguito, la famiglia sporse denuncia contro il chirurgo. Venne aperta un’inchiesta e il pubblico ministero affidò la consulenza tecnica ad un altro medico, da cui emerse una “cataratta traumatica”.
