Nessun illecita provenienza dei beni sequestrati a due imprenditori di Melendugno, tra cui una gioielleria e alcune quote societarie, e dunque niente confisca degli stessi. La II Sez. Penale del Tribunale di Lecce, Ufficio Misure di Prevenzione, il 20 febbraio scorso ha accolto l'istanza presentata dagli avvocati di parte, Viola Messa e Marino Giausa.
I giudici hanno disposto a Melendugno, il dissequestro del compendio aziendale e ditta individuale "Prisma Gioielli", in via F.lli Longo, nonché del compendio aziendale e totalità delle quote della SO.CO.GES. S.r.l. alla via Mozart (con consequenziale dissequestro di tutti gli immobili di proprietà della società, tra i quali vi sono anche quelli adibiti alla locale Caserma dei Carabinieri, nonché ad altre attività commerciali, tra cui un Supermercato).
Il Tribunale, con lo stesso provvedimento, ha stabilito il dissequestro, sempre a Melendugno, del compendio aziendale e della totalità delle quote della CH TIME S.r.l., specializzato in attività di commercio di orologi non preziosi e materiale dibigiotteria, con sede alla via Mozart s.n.c., con consequenziale dissequestro dell'immobile di proprietà della stessa società, sito invia Gioberti.
Il sequestro dei beni, era avvenuto dopo una maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza e avrebbe coinvolto anche alcuni imprenditori tra Galatina, Aradeo e Melendugno, secondo l’ipotesi accusatoria, ritenuti vicini al clan dei Coluccia di Galatina. La misura di prevenzione finalizzata alla confisca, venne applicata quasi un anno fa, nell'aprile 2016.
