Utilizzavano “buoni covid” comunali contraffatti per la spesa. 46enne condannato a 2 anni con rito abbreviato

Secondo l’accusa con i buoni spesa falsi sarebbero stati acquistati beni alimentari presso una quindicina di supermercati di Lecce, per un valore complessivo di oltre 5mila euro

Sentenza di condanna a 2 anni di reclusione per uno dei tre presunti responsabili della truffa con oltre 500 ticket contraffatti, emessi per l’emergenza Covid dal Comune di Lecce, ai danni di una dozzina di supermercati. Il gup Sergio Tosi, nelle scorse ore, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato Claudio Reho, 46 anni residente a Matino anche al pagamento di una multa di 800 euro ed al risarcimento del danno, per complessivi 1.890 euro in favore delle due parti civili. Il giudice ha disposto, inoltre, la sospensione della pena in favore dell’imputato. Claudio Reho è difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto che potrà presentare ricorso in Appello.

Nei mesi scorsi, al termine dell’udienza preliminare, sempre il giudice Tosi, aveva rinviato a giudizio, dinanzi al giudice monocratico, per la celebrazione del processo: Savio Attanasio, leccese di 49 anni; Giuseppe Bolognese, 49 anni di Lecce. I due imputati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Ivan Feola e Mario Fazzini che potranno dimostrare l’estraneità alle accuse dei propri assistiti.

Rispondono dei reati di: ricettazione, truffa e sostituzione di persona. Bolognese anche di detenzione di munizionamento di arma comune da sparo, essendo stato trovato in possesso di 5 proiettili calibro 6.35. Il gup ha invece riqualificato il reato di falsificazione di carte di credito, in quello di contraffazione delle impronte di una pubblica autenticazione o certificazione.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Donatina Buffelli, i tre imputati, nel mese di maggio del 2020, avrebbero acquistato beni alimentari presso una quindicina di supermercati di Lecce, per un valore complessivo di oltre 5mila euro, attraverso circa 500 finti buoni spesa (del valore di 10 euro ciascuno) destinati alle famiglie in difficoltà e utilizzando i documenti di persone estranee alla truffa.

L’indagine è stata condotta dagli agenti della squadra mobile di Lecce, diretti dall’allora vice questore, Alessandro Albini. Tutto è cominciato dalla segnalazione giunta dall’assessorato al welfare del Comune di Lecce e dalla denuncia dei gestori di alcuni esercizi commerciali che avevano ‘scoperto’ alcuni buoni spesa comunali, emessi per l’emergenza covid e risultati fasulli. A carico dei tre, sono state avviate immediatamente le perquisizioni domiciliari che hanno consentito di recuperare centinaia di buoni spesa contraffatti del valore di alcune migliaia di euro.



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