La chiazza giallognola nel mare di Porto Cesareo? Causata da un’alga, ma gli accertamenti della Procura continuano

Secondo i pm, il proliferare di alghe marine, già manifestatosi lo scorso anno, nello stesso periodo, nel medesimo punto, non esclude automaticamente l’ipotesi dell’inquinamento ambientale.

Dopo le analisi di Arpa Puglia, pare assodato che a causare la chiazza giallognola nelle acque cristalline di Porto Cesareo sia stata la fioritura di un alga. I risultati dei campioni esaminati dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, sono stati acquisiti dalla Procura di Lecce che, nei giorni scorsi, aveva aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto.

Dopo le segnalazioni di turisti, bagnanti e residenti, che avevano avvistato quel fenomeno a riva, nella zona compresa tra i lidi e la spiaggia libera in località “Scala di Furno”, erano scattati i primi accertamenti investigativi.

L’ipotesi di reato è quella di inquinamento ambientale, a carico di ignoti. Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Elsa Valeria Mignone e dal sostituto procuratore Roberta Licci e condotte dagli uomini della Guardia Costiera e dai Carabinieri di Porto Cesareo, ad ogni modo, proseguiranno anche nei prossimi giorni.

La Procura vuole vederci chiaro e capire se all’origine di questo insolito fenomeno ci possa essere lo sversamento in mare di liquami e sostanze inquinanti.

Secondo i pm, il proliferare di alghe marine, già manifestatosi lo scorso anno, nello stesso periodo, nel medesimo punto, non esclude automaticamente l’ipotesi dell’inquinamento ambientale. In alcuni casi, infatti, questi microrganismi attecchiscono in presenza di dosi troppo elevate di elementi chimici e sostanze nutritive, come l’azoto, provenienti dalle acque di scarico. E poi, il posizionamento ed il flusso di tale chiazza farebbe pensare anche ad altre cause.

Dunque, ritiene la Procura, potrebbero rendersi necessari approfonditi accertamenti chimici. Anche attraverso l’affidamento della consulenza tecnica, ad uno specialista del settore.