Un 42enne rumeno ha provato ad estorcere alla vittima di un furto ingente, del denaro in cambio del recupero della refurtiva. Scatta la denuncia del responsabile e proseguono le indagini.
Tecnicamente si chiama cavallo di ritorno la pratica illegale, comunemente nota come estorsione, che vede il pagamento di un riscatto da parte di chi ha subito un furto per riottenere ciò che è stato rubato.
Per una simile circostanza, questa mattina i militari della Tenenza di Copertino hanno deferito in stato di libertà B.T., 42enne rumeno da anni residente a Copertino, con l’accusa di tentata estorsione.
La storia è tipica del “cavallo di ritorno”. Infatti, venuto a sapere di alcuni furti avvenuti nell’abitazione di un 65enne copertinese, ha nei giorni passati avvicinato la vittima, asserendo di poter recuperare la refurtiva formata da argenteria, gioielli vari e capi di abbigliamento di lusso. Il tutto poteva essere recuperata, a dire del 42enne, per la “modica” cifra di 1500euro. Alle richieste della vittima su come potesse recuperare la refurtiva, il rumeno ha risposto di conoscere gli autori del reato e di poter, quindi, intercedere con loro per restituire almeno una parte di quanto rubato. In cambio, diceva, chiedeva solo piccole somme di denaro come “ringraziamento”.
La vittima, pensando inizialmente di poter risolvere la situazione privatamente, ha accettato, versando in due diverse occasioni somme per un totale di 100euro, senza però riuscire a rinvenire alcunché. Quando il rumeno, nella giornata di ieri, si è nuovamente presentato chiedendo altro denaro, la vittima si è recata ai Carabinieri per raccontare tutta la storia.
Il rumeno è stato, così, deferito in stato di libertà con il reato di tentata estorsione. I militari della Tenenza stanno proseguendo le indagini per chiarire se quanto affermato dal rumeno riguardo il contatto con i ladri possa essere veritiero.
