
«Ci siamo soltanto difesi dall’aggressione dei supporter della Virtus Francavilla, una ventina di tifosi brindisini, per questo abbiano fermato la macchina e siamo scesi…». Nell’interrogatorio di garanzia i due ultras del Lecce arrestati dopo i tafferugli che hanno trasformato una stazione di servizio sulla superstrada in un campo di battaglia tra tifoserie respingono ogni accusa.
All’indomani dello scontro di sabato, andato in scena poche ore prima del derby pugliese in programma alle 18.30 al «Fanuzzi», gli inquirenti avevano promesso che avrebbero individuato ad uno ad uno i responsabili del violento parapiglia, in cui sono rimasti feriti anche due agenti. I primi ad essere rintracciati, grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, dei video amatoriali di alcune persone che hanno assistito alla scena e al racconto di alcuni testimoni, sono stati due ultras giallorossi. Si tratta di Moreno Colella, difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto, accusato di aver strattonato un poliziotto. Il Gip del Tribunale di Brindisi, pur confermando l’arresto, ha concesso al 36enne i domiciliari. Anche il 40enne Sandro Quarta, assistito dall’avvocato Fulvio Polosa del Foro di Bari, che avrebbe tirato un pugno ad un altro agente intervenuto per sedare gli animi, ha respinto le accuse. L’uomo però resta in Carcere.
Sono entrambi accusati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e concorso con ignoti nel danneggiamento di una vettura della polizia. La volante intervenuta sul posto per evitare che gli scontri degenerassero è stata distrutta e due agenti sono rimasti feriti tanto che hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale Perrino, dal quale sono stati dimessi con una prognosi di 7 giorni.
Le indagini, intanto, proseguono.