Condannato per sequestro di persona finisce ai domiciliari

I fatti si sono svolti nel 2006 a Pordenone, quando l’uomo costrinse il titolare di un bar e la commessa a riaprire l’esercizio commerciale per preparare alcune bevande, impendendo loro, altresì, di allontanarsi. Oggi l’ordinanza da parte del Tribunale di Sorveglianza di Trieste.

I carabinieri della Stazione di Aradeo, nella serata odierna, hanno tratto in arresto Enrico Martino Greco, 40enne di Seclì in ottemperanza ad un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Trieste.

I fatti risalgono al settembre 2006 quando l’uomo, a Pordenone, giunse  visibilmente ubriaco davanti ad un bar il cui proprietario, proprio in quel momento, stava chiudendo la saracinesca.
Il commerciante gli fece presente che stava per terminare l’attività della giornata, ma il Greco si alterò vistosamente e, minacciando  ripetutamente lui e la sua dipendente, li obbligò a riaprire il bar e a fargli un caffè.

L’incubo proseguì per oltre tre ore, durante le quali, sempre utilizzando le minacce, costrinse i due a preparargli diverse bevande, tutte, poi, non consumate.

Al contempo impedì loro di allontanarsi e di chiedere aiuto.

Enrico Martino Greco, a seguito dell’iter giudiziario, è stato poi arrestato e condannato per sequestro di persona.

All’uomo rimanevano da scontare gli ultimi 4 mesi di pena per i quali il Tribunale di Sorveglianza di Trieste ha disposto la detenzione domiciliare, emanando un’apposita ordinanza.
Greco, dopo le formalità di rito, è stato quindi condotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare.



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