Intreccio tra mafia e politica a Sogliano Cavour? Condanna a 22 anni per il presunto boss

Si tratta di Antonio Coluccia, 66enne di Noha. I giudici hanno inoltre condannato a  4 anni ed 8 mesi di reclusione, il 44enne Luciano Biagio Magnolo, ex vicesindaco di Sogliano Cavour. 

Arriva la condanna a 22 anni di reclusione per Antonio Coluccia, uno dei presunti capi dell’omonimo clan di Noha, al termine del processo con rito ordinario relativo all’operazione “Contatto” su presunte collusioni tra mafia e politica a Sogliano Cavour (all’epoca dei fatti). In una precedente udienza, il pm Carmen Ruggiero aveva invocato la pena di 16 anni nei confronti del 66enne Antonio Coluccia, per associazione mafiosa e l’assoluzione per il reato di associazione finalizzata allo spaccio di droga, ma è stato condannato per entrambi i reati.

L’imputato è difeso dagli avvocati Ladislao Massari e Luigi Greco.

Non solo, poiché il collegio della prima sezione penale (presidente Fabrizio Malagnino, a latere Maddalena Torelli e Marco Marangio), nella mattinata di oggi, ha inflitto 4 anni ed 8 mesi di reclusione per il 44enne Luciano Biagio Magnolo, ex vicesindaco ed ex assessore alle politiche sociali del comune di Sogliano Cavour, per concorso esterno in associazione mafiosa. L’imputato è stato assolto dal reato di corruzione. Nei suoi confronti, il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni e 6 mesi. Magnolo è difeso dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna.

Sono stati condannati anche altri due imputati. I giudici hanno inflitto 1 anno e 9 mesi ( pena sospesa) per Andrea Giannuzzo, 35enne di Cutrofiano, per una delle otto rapine contestate (chiesti 12 anni), difeso dall’avvocato Michelangelo Gorgoni  e 10 anni e 6 mesi per Tamara De Simone, 48enne di Cutrofiano (8 anni e 3 mesi), difesa dall’avvocato David Alemanno.

Disposto invece, il non luogo a procedere per Rocco Stampete, 65enne di Corigliano d’Otranto (difeso dall’avvocato Enrico Chirivì), Antonio Rosario Nucida, 33enne di Corigliano d’Otranto (avvocato Donato Sabetta) e per Sonia Murinu, 47enne di Sogliano Cavour (avvocato Simone Viva).

In una scorsa udienza, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero della Direzione Distrettuale Antimafia ha ricostruito in aula l’inchiesta “Contatto”. L’indagine, condotta dai Carabinieri di Maglie (tra il 2013 ed il 2016), ha fatto luce su una presunta associazione mafiosa facente capo al clan “Coluccia” di Noha-Galatina, operante in particolare, nei comuni di Sogliano Cavour, Galatina, Cutrofiano, sulla scorta di una serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Il pm ha fatto inoltre  riferimento alle dichiarazioni rese in aula da due collaboratori di giustizia. Parliamo di Vincenzo Antonio Cianci (già condannato in via definitiva) e Gerardo Dino Coluccia.

Il pm si è poi soffermato sui rapporti del clan con l’amministrazione comunale di Sogliano Cavour, all’epoca dei fatti, e sui favori in cambio del sostegno elettorale. Ed in particolare, ha sostenuto che Luciano Biagio Magnolo, 44enne di Sogliano Cavour, “provvedeva al mantenimento del clan Coluccia attraverso contributi agevolativi”.

I legali potranno presentare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni).

Intanto, ricordiamo, la maggior parte degli imputati è stata già giudicata con il rito abbreviato.

Ricordiamo che a seguito dell’inchiesta “Contatto”, il Comune di Sogliano Cavour è stato sciolto per infiltrazioni mafiose dal Consiglio dei Ministri e poi commissariata. Dopo le elezioni del settembre del 2020 è stato eletto il nuovo sindaco.