Continui abusi sessuali nei confronti della nipotina: condannato a 10 anni il nonno

I giudici hanno accolto pienamente la tesi dell’accusa che aveva invocato la stessa pena. L’82enne di Veglie rispondeva del reato continuato di ‘violenza sessuale’, ‘atti sessuali con minorenne’ e circostanze aggravanti. Gli episodi si sarebbero consumati dal 2005 al 2011.

Avrebbe abusato della nipotina, da quando questa aveva otto anni e fino ai quattordici. Un 82enne di Veglie è stato condannato a dieci anni di reclusione dal collegio della prima sezione penale, presidente Gabriele Perna, a latere Francesca Mariano.
 
I giudici hanno accolto pienamente la tesi dell'accusa, rappresentata dal Pubblico Ministero Stefania Mininni che aveva invocato la stessa pena.
 
L'uomo rispondeva del reato continuato di "violenza sessuale", "atti sessuali con minorenne" e circostanze aggravanti ed il Pubblico Ministero, nel corso della requisitoria, ha messo in evidenza l'assoluta attendibilità di tutti i testimoni.
 
Il collegio giudicante ha anche accolto le richieste delle parti civili, rappresentate dai genitori della vittima, difese dall'avvocato Elvia Belmonte. I giudici hanno stabilito una liquidazione in via equitativa di 125mila euro per la vittima, ora maggiorenne e di 25mila, rispettivamente per il padre e la madre. L'anziano uomo di Veglie, difeso dall'avvocato Paolo Spalluto, invece, nel corso del processo ha rilasciato spontanee dichiarazioni, negando ancora una volta di avere palpeggiato la nipote. Nel corso dell’istruttoria, invece, sono stati ascoltati i genitori e la psicologa del Ceav di Lecce che segue ancora la giovane nel difficile percorso terapeutico.
 
L'inchiesta scattò a seguito della denuncia sporta, nel giugno 2011, dall'insegnante della scuola media frequentata dalla ragazza. Infatti, la giovane si era confidata con lei ed ella l'aiutò a "liberarsi" da quel pesante fardello, attraverso un colloquio con la psicologa dell'istituto scolastico; venne, quindi, inoltrata una relazione ai Carabinieri della stazione di Veglie e alla Procura dei Minori. In seguito, furono sentiti i genitori ed altri testimoni, fino alle dichiarazioni, in ambito d'incidente probatorio con "ascolto protetto", della giovane vittima.
 
Dall'unione di tutti questi elementi, sarebbe emerso un quadro a tinte fosche, nell'ambito del quale, un nonno "orco" avrebbe "abusato delle condizioni d'inferiorità fisica e psichica della nipote" per ben sei anni (dal 2005 fino al 2011), con una cadenza di tre/quattro volte alla settimana e costringendola a subire baci sulla bocca e palpeggiamenti; l'anziano signore, nei primi tempi si sarebbe "limitato a toccare" la bimba, ma esternamente, e successivamente si sarebbe spinto oltre, arrivando a "braccarla" contro il frigorifero, infilandole le mani nelle parti intime.
 
Adesso si attendono le motivazioni della sentenza che serviranno a fare chiarezza su di una vicenda che ha lasciato nello sconcerto un'intera comunità.



In questo articolo: