Nascondeva in un locale 5 kg di cocaina e due pistole. Convalidato l’arresto

Il gip ha applicato la misura cautelare dei domiciliari con braccialetto elettronico. I fatti contestati risalgono alla giornata di sabato.

Il giudice convalida l’arresto del 27enne “pizzicato” nelle scorse ore con 5 kg di cocaina e due pistole in un locale. Il gip Sergio Tosi, al termine dell’udienza, ha applicato la misura cautelare dei domiciliari con braccialetto elettronico. Il giovane, nella giornata di sabato scorso, era stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile e condotto in carcere.

Nel corso dell’interrogatorio, F.A.C. ha ammesso la detenzione sia della sostanza stupefacente che delle armi e che parte della cocaina era destinata all’attività di spaccio. Ed ha precisato di essersi prestato a custodirla su incarico di uno straniero di nazionalità albanese, a seguito della perdita del posto di lavoro.

L’indagato è difeso dall’avvocato Luigi Rella. Risponde di detenzione di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e ricettazione.

I fatti risalgono alla giornata di sabato. Gli agenti della Squadra Mobile hanno intercettato una vettura sospetta sulla strada provinciale che da Lecce conduce a Frigole. Monitorandone i movimenti, gli investigatori hanno notato il mezzo raggiungere un abitato isolato ed entrare in un locale.

Fermato per il controllo, il guidatore ha mostrato immediatamente nervosismo. Le giustificazioni sulla sua presenza in quel luogo non hanno convinto i poliziotti che hanno deciso di estendere la verifica al locale dal quale poco prima era uscito.

I sospetti si sono rivelati fondati: nascosti in alcuni armadi in ferro sono stati rinvenuti oltre 5 kg circa di cocaina pura per un valore, sul mercato, di oltre mezzo milione di euro, due pistole con munizionamento, materiale per il confezionamento della cocaina ed una macchina per contare le banconote. Nell’auto è stata rinvenuta dell’altra cocaina per un peso complessivo di circa 100 grammi.

E il giudice ritiene, nell’ordinanza di convalida dell’arresto, che “non si tratti di comportamento meramente occasionale, ma che egli sia stabilmente inserito all’interno dei canali dediti al traffico di sostanze stupefacenti ad alto livello e che svolga abitualmente tale attività, anche per conto di terzi ovvero nell’ambito di vere e proprie organizzazioni criminose”.

Analogamente, secondo il giudice, è da dirsi per la detenzione di un’arma da sparo clandestina.

Ed il giudice ha applicato i domiciliari con braccialetto elettronico, ritenendo che “ogni altra diversa misura cautelare risulta inadeguata, in quanto consentirebbe al prevenuto di rientrare nel contesto di riferimento, di riprendere contatti con fornitori/acquirenti e di poter far affidamento su una rete che appare solida, strutturata e stabile”.