Chiusa l’inchiesta sull’esplosione di una bombola di gas in un’abitazione di Porto Cesareo che provocò l’ustione di una coppia di turisti. Il Pm Emilio Arnesano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di tre persone. Si tratta di Andrea Costantini, 64enne di Roma, direttore per il Sud Italia della società Liquigas, produttrice di Gpl in bombole; Fernando Antonio Giaccari, 62 anni di Nardò, quindi quale rivenditore della bombola presumibilmente difettosa e, infine, Antonio Zizzi, 54enne di Leverano, il proprietario dell’abitazione in cui risiedeva la coppia di turisti. Gli indagati rispondono dei reati di incendio colposo e lesioni personali colpose.
Le accuse
Secondo l’accusa, Costantini avrebbe prodotto e messo in commercio una bombola gpl da 15 chili difettosa nel rubinetto di chiusura, che impediva la completa fuoriuscita di gas. Giaccari, è invece accusato di avere installato la bombola, in un ambiente non adatto perché troppo stretto, che impediva il ricircolo dell’aria. Il proprietario dell’abitazione, secondo la Procura, avrebbe dovuto effettuare un’adeguata manutenzione e verificare la corretta tenuta del circuito di collegamento tra la bombola e il piano cottura della cucina, in cui erano presenti dei punti di perdita di gas.
Gli indagati hanno adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati in Procura o per produrre memorie difensive attraverso i propri legali. Sono assistiti dagli avvocati Andrea Sambati, Fabrizio Lemme, Chiara Lorenzoni, Mauro Calò e Andrea Bianco.
L’episodio
L’improvvisa esplosione di una bombola di gas, innescata dall’accensione di un interruttore avvenne in via Zuccaro, a Porto Cesareo, il 17 gennaio del 2015. In seguito divampò un pauroso incendio che provocò il crollo parziale di un’abitazione. Una coppia di turisti, marito e moglie di Sulmona, finirono in ospedale in prognosi riservata e riportarono ustioni multiple in tutto il corpo.