Erano accusati di non avere eseguito i lavori di manutenzione di un alloggio popolare, ma è stato ritenuto colpevole soltanto l’ex dirigente del settore tecnico di Cursi. Il giudice onorario Michele Guarini, ha condannato a quindici giorni di arresto (pena sospesa), l’ingegnere Vincenzo Saracino, 56enne di Martano.
Inoltre, ha disposto il pagamento delle spese processuali ed il risarcimento danni nei confronti della vittima del crollo del balcone. La donna, un'inquilina del piano sottostante a quello dove si è verificato il cedimento strutturale, si era costituita parte civile con l'avvocato Fabio Zeppola.
Il giudice ha, invece, assolto per non aver commesso il fatto l’ex sindaco di Cursi, l’avvocato Edoardo Santoro, 58enne e Rita De Luca, 56enne del posto, residente in un immobile di proprietà comunale. Gli imputati erano accusati di "omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina". I due erano assistiti dagli avvocati Luigi Corvaglia e Rita Ciccarese che avevano chiesto l'assoluzione per i propri assistiti, poi accolta dal giudice. Corvaglia, difensore del sindaco, nell'ambito della discussione in aula ha sostenuto che il primo cittadino non aveva alcuna responsabilità in quel tipo di lavori di manutenzione. L'avvocato della donna che abitava nella casa dove avvenne il crollo, invece, ha sostenuto che quando ci fu la caduta dei calcinacci, la signora non risultava proprietaria dell'immobile.
I fatti contestati risalgono all’agosto del 2011, quando la mancanza di manutenzione dell'abitazione, provocò la caduta al suolo di diversi calcinacci in via Po, a Cursi. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ritenne responsabili del crollo responsabilità in capo a primo cittadino dell’epoca, l'inquilina e un dirigente del Comune. Il giudice (anche se bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza previste entro 60 giorni), invece, ha ravvisato le responsabilità solo per quest’ultimo.
