Dal Pakistan all’isolotto di Sant’Andrea: soccorsi nella notte ben 55 migranti

Ben 55 migranti di origine pakistana sono stati soccorsi dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto sull’isolotto di Sant’Andrea, a Gallipoli, intorno alle 4.00 di notte. Stanno tutti bene, solo due hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per via di lievi ferite.

Il forte vento di tramontana che ha interessato la costa salentina è stato talmente forte da impedirne lo sbarco. O almeno, così sembrava in un primo momento. Perché gli scafisti, più avanti, hanno deciso di lasciare un carico umano di ben 55 migranti sull’isola di Sant’Andrea, a Gallipoli, nella zona maggiormente riparata dalle tremende onde. L’ennesimo episodio – oggetto, peraltro, di una recente riunione presso la Prefettura di Lecce atta ad affrontare l’emergenza – viene registrato intorno alle 4.00 di notte, dunque poco prima dell’alba. Ad accorgersi della scena, un pescatore che era a bordo della propria barca nelle vicinanze del luogo appena citato. Repentina, dunque, la chiamata alle forze dell’ordine.

Sul posto, i militari della Guardia di Finanza, giunti per soccorrere le persone, in balia del freddo e del maltempo. I “baschi verdi”, a bordo del loro gommone oceanico, in pochi secondi erano sull’isolotto segnalato per soccorrere gli extracomunitari. Riferiscono di essere pakistani, in mare da tre giorni, giunti in Salento passando da Turchia e Grecia. Avrebbero viaggiato su due gommoni. Per fortuna stanno tutti bene; solo due di loro, però, dovevano ricevere qualche cura medica a causa di alcune escoriazioni procurate  durante lo sbarco sulla roccia dell’isola.

È intervenuta pure la Capitaneria di Porto, con i suoi natanti, per condurre al sicuro, a riva, i 55 migranti. Dopodiché, si è proceduto alle operazioni di identificazione presso il Centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto.

Uno degli sbarchi più consistente, sempre di persone originarie del Pakistan, avvenne lo scorso 29 luglio. Nell'occasione vennero arrestati gli scafisti. 



In questo articolo: