Detenzione di materiale pedopornografico: condannato ad 1 anno ed 8 mesi un ex bidello

L’inchiesta prese avvio dall’indagine condotta dagli agenti di polizia postale di Lecce, nell’ambito di un blitz partito da Hannover ed effettuato nel mese di dicembre del 2013, denominato ‘Beiden Dackel’

Fu trovato in possesso di un ingente quantitativo di materiale audiovisivo, comprendente alcuni filmati pornografici con la presenza di minori, ed un ex bidello è stato condannato ad 1 anno ed 8 mesi. Il gup Stefano Sernia, nel processo celebratosi in abbreviato, ha dunque ritenuto colpevole il 60enne, Cosimo Siciliano di MeIissano del reato di "detenzione di materiale pedopornografico".

Il pubblico ministero Carmen Ruggiero (in sostituzione della dr.ssa Stefania Mininni, titolare dell'inchiesta) aveva invocato una condanna a 4 anni, avanzando anche l'accusa di "divulgazione" dei file incriminati, aggravata dall’ingente quantitativo. Invece, il difensore di Siciliano, l'avvocato Francesco Fasano, aveva chiesto l'assoluzione. Sia per il reato di detenzione, poiché i filmati pedopornografici trovati nella disponibilità dell'imputato (erano solo una minima parte rispetto alla mole di materiale ritrovato) sarebbero stati "scaricati" accidentalmente. Riguardo l'accusa di "divulgazione", invece, secondo la difesa era tecnicamente impossibile la trasmissione di determinati contenuti proibiti, attraverso i programmi che Siciliano utilizzava. 
 
Ricordiamo, che l'inchiesta prese avvio dall’indagine condotta dagli agenti di polizia postale di Lecce, nell’ambito di un blitz partito da Hannover ed effettuato nel mese di dicembre del 2013, denominato “Beiden Dackel”, “doppio bassotto” in lingua tedesca, (il nome di uno degli indagati) . La polizia tedesca ha fornito a quella di Roma svariati indirizzi Ip, riconducibili ad altrettanti utenti italiani che avrebbero effettivamente condiviso e divulgato alcune registrazioni sospette. Da quegli indirizzi,  sarebbero risultati i collegamenti al noto software “eDonkey2000” per l’acquisizione dei file pedopornografici. Da lì scattarono tre arresti, mentre altre 53 persone tra cui Cosimo Siciliano, furono iscritte nel registro degli indagati nel settembre 2014.

Le perizie disposte dalla Procura hanno confermato la presenza di alcune anomalie nel materiale sequestrato a dicembre. Essi hanno circa 3mila e 500 cd, di cui 2mila e 500 contenenti materiale scaricato da “eMule” e 68 dispostivi, tra hard-disk interni ed esterni e quattro pc. Cosimo Siciliano, ex collaboratore scolastico, è stato ristretto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione.



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