Donna morta dopo una broncoscopia: indagati 5 medici del Vito Fazzi

Nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo, sono finiti il primario del Reparto di Chirurgia Toracica ed altri quattro medici. Maria De Blasi di 39 anni, originaria di Cavallino, è morta in ospedale dopo essere stata sottoposta ad una broncoscopia.

La Procura di Lecce vuole vederci chiaro sulla morte della donna di Cavallino deceduta martedì scorso al ‘Vito Fazzi’ di Lecce e dopo l'apertura di un'inchiesta, scattano gli avvisi di garanzia. Naturalmente, si tratta di un atto dovuto in vista dell'autopsia fissata per il 15 gennaio che verrà eseguita dal medico legale Roberto Vaglio. Nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio colposo, sono finiti il primario del reparto di chirurgia toracica ed altri quattro medici. Invece, nella giornata di ieri, il pubblico ministero Paola Guglielmi, come da prassi, avvalendosi della collaborazione degli uomini di polizia giudiziaria della Procura, ha proceduto con l'identificazione dei medici, i quali hanno avuto in cura la donna e con l'acquisizione delle cartelle cliniche.
 
Ricordiamo che Maria De Blasi, una cavallinese di 39 anni, è morta in ospedale dopo essere stata sottoposta, il giorno precedente, ad una broncoscopia. Durante l'esame diagnostico, in cui le venne anche prelevato un piccolo campione di tessuto, la giovane donna ebbe un'emorragia che richiedette l'intervento del rianimatore. La De Blasi venne ricoverata presso il reparto di chirurgia toracica, ma la mattina seguente, al momento del risveglio, la 39enne stava meglio, e i medici ne avevano disposto le dimissioni. In realtà poco dopo, le sue condizioni precipitarono improvvisamente e Maria De Blasi spirò in ospedale.
 
La mattina stessa, il fratello della vittima ha presentato una denuncia-querela, presso il posto fisso di polizia del ‘Fazzi’, attraverso l’avvocato Michele Massari. In essa riferisce che Maria De Blasi venne trattenuta lunedì in ospedale per accertamenti, dopo essersi sottoposta alla broncoscopia e verso le otto e mezzo della mattina di martedì, chiamò al telefono il fratello per annunciargli che sarebbe stata dimessa. Ma mezz’ora dopo, quando egli si presentò in ospedale per riportarla a casa, ella era morta.



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