Erano accusati di concorso nel reato di interruzione di pubblico servizio, per aver tirato il freno d’emergenza del treno espresso Roma-Lecce, in partenza da Roma il primo novembre 2010 intorno all’una di notte, dopo che il convoglio si era avviato. Ma non erano stati loro. Nell’udienza di questa mattina presso il Tribunale di Roma, infatti, sono stati tutti assolti i tre ultras giallorossi su cui si erano concentrati i sospetti.
Il Giudice monocratico della decima sezione del Tribunale di Roma, Clementina Forleo, infatti, ha accolto integralmente la tesi difensiva che, rigettando la richiesta di condanna della Pubblica Accusa, ha mandato assolti gli imputati per non aver commesso il fatto.
I testi della difesa avevano riferito che dopo aver assistito alla partita Roma-Lecce, disputata allo stadio Olimpico della capitale il 30 ottobre di quasi cinque anni fa, salirono a bordo degli autobus riservati alla tifoseria salentina per essere trasportati alla stazione Tiburtina dove avrebbero dovuto prendere il treno delle 23:30 per fareritorno nella città di Lecce, allorquando furono improvvisamente fermati dalla Polizia perché ritenuti responsabili del lancio di petardi all’interno dello stadio durante la gara.
Condotti in Commissariato e identificati arrivarono in ritardo in stazione. La biglietteria era chiusa e tentarono di comprare il biglietto ferroviario presso la biglietteria automatica. Intanto il treno stava per partire. Tale circostanza indusse diversi supporter a salire a bordo senza biglietto, ma la Polizia Ferroviaria li fece scendere dal treno.
Intanto gli animi di chi si trovava già a bordo del treno iniziavano a scaldarsi sia per il ritardo nella partenza che per aver gli agenti fatto scendere i loro amici senza biglietto. In quell’istante le porte del treno si chiusero e il convoglio iniziò a muoversi quando la corsa del mezzo fu bruscamente interrotta da viaggiatori ignoti che avevano azionato il freno d’emergenza.
Gli agenti della Polfer notarono che quattro giovani tifosi del Lecce uscivano da uno scompartimento in tutta fretta e si accomodavano in quello adiacente. Tale movimento li insospettì tanto che decisero di fermare i quattro ultras giallorossi e, dopo averli fatti scendere, li consegnarono alla Polizia per la successiva identificazione.
Tali testimonianze hanno smentito la versione dell’accusa e aperto seri dubbi sulla corretta identificazione dei soggetti fermati, come sostenuto dal collegio difensivo costituito dagli avvocati Sergio Santese, Giuseppe Milli e Maurizio Memmo, del Foro di Lecce.
