84enne trovato senza vita in casa a Corigliano d’Otranto. L’autopsia: “Morto per cause naturali”

Il cadavere ormai scheletrificato fu ritrovato dai carabinieri, il 15 marzo scorso, in via San Leonardo. Depositato nelle scorse ore, l’esito dell’autopsia

È stata depositata nelle scorse ore, l’autopsia per far luce sul giallo di Corigliano D’Otranto. E nessun segno di violenza è emerso sui resti ossei dell’84enne Antonio Caracciolo, il cui cadavere ormai scheletrificato fu ritrovato dai carabinieri, il 15 marzo scorso, nella sua abitazione in via San Leonardo.

Nelle scorse ore, il medico legale Alberto Tortorella ha depositato gli esiti dell’autopsia.

Gli  accertamenti sui resti ossei dell’anziano non hanno evidenziato alcuna lesione traumatica. Il decesso dell’84enne, come emerso dall’autopsia, è dovuto a cause naturali. Inoltre, sarebbe trascorso almeno un anno e mezzo dal suo decesso.

Va detto che nel maggio scorso, hanno preso il via i prelievi, nell’ambito dell’esame del Dna. E si è poi proceduto all’estrazione ed alla comparazione del profilo genetico. Ed è emerso come il cadavere ritrovato senza vita in casa, fosse quello dell’84enne Antonio Caracciolo.

Inoltre, in queste ore, è stata depositata la consulenza sui telefonini sequestrati, nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Maglie e coordinate dal pubblico ministero Luigi Mastroniani.

Va detto, anche che nei mesi scorsi, Luigi Roberto Caracciolo, 55enne di Corigliano d’Otranto, figlio dell’84enne Antonio, era stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio, ma solo per permettere di effettuare tutti gli approfondimenti del caso. Inoltre, risponde, sempre a piede libero, di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il sospetto degli inquirenti è che Luigi Roberto Caracciolo, figlio dell’84enne, possa avere nascosto la morte del padre, per oltre un anno, per continuare a riscuotere la sua pensione. E due postamat sono stati posti sotto sequestro per esaminare tutti i prelievi.

Nei mesi scorsi, invece, si è svolto l’interrogatorio fiume di Luigi Roberto Caracciolo. L’indagato, assistito dall’avvocato Fabrizio Ruggeri, ha risposto alle domande del pm Luigi Mastroniani, titolare della delicata inchiesta. L’uomo avrebbe riferito che il padre Antonio è ancora vivo e che si trova in Svizzera. Una ricostruzione ritenuta inattendibile dagli inquirenti.

Il 14 marzo scorso, i carabinieri della locale stazione si erano presentati in casa di Luigi Roberto Caracciolo a Corigliano d’Otranto, con un decreto di perquisizione. Successivamente, l’uomo è stato accompagnato a casa di suo padre, in via San Lorenzo, per aprire la porta. Ed è stato rinvenuto un cadavere in stato di decomposizione. Era avvolto in alcune coperte e adagiato su una brandina con accanto un ventilatore acceso.



In questo articolo: