Dopo l'esposto presentato dai genitori del gemellino venuto alla luce privo di vita, la Procura ha disposto l'iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone. Si tratta di medici di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, che dovranno rispondere dell'accusa di omicidio colposo. In questo reparto, in data 11 settembre, una donna residente nel capoluogo salentino ha partorito una coppia di gemellini, di cui uno purtroppo era già morto.
Naturalmente, la suddetta iscrizione è un atto dovuto e permette agli indagati di nominare un proprio difensore, in vista dell'esame autoptico. Dopodomani, infatti, il pubblico ministero Francesca Miglietta conferirà al medico legale Roberto Vaglio, l'incarico dell'autopsia sul feto che dovrebbe essere eseguita il giorno stesso.
Il sostituto procuratore Miglietta, aveva già richiesto alla polizia giudiziaria, una serie di accertamenti per verificare la sussistenza di una "colpa medica": l’identificazione del personale che ha avuto in cura e seguito la gravidanza della donna, il sequestro della cartella clinica, nonché della documentazione riguardante il bimbo. Secondo quanto emerso in via preliminare dai primi elementi d'indagine, gli esami prenatali e il quadro clinico del bimbo erano risultati regolari. La donna, infatti, avrebbe dovuto partorire, senza complicazioni, una coppia di gemellini, ma la gioia per la nascita di un bambino è stata ben presto soffocata da un grande dolore, poiché uno dei due è venuto alla luce privo di vita.
I genitori dei gemellini, sorpresi oltre che sconvolti dal tragico epilogo, hanno deciso nelle ore successive immediatamente successive, di presentare una denuncia presso il posto fisso di polizia dell'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. La Procura ha ritenuto necessario, fare gli opportuni accertamenti per verificare se la morte del gemellino sia riconducibile a negligenza o errore umano del personale medico, o più semplicemente, solo a cause naturali. Adesso sarà l’esame autoptico a stabilire cause e modalità del decesso, anche se ci vorranno circa sessanta giorni perché i risultati vengano depositati in Procura.
