Gli frantuma il parabrezza e lo minaccia di morte: operaio condannato a 7 mesi

Il giudice ha ritenuto il 48enne Antonio Piliego responsabile del reato di danneggiamento nei confronti di un suo concittadino, il 66enne Niceta Santoro. Quest’ultimo, invece, è stato assolto da ogni accusa. I fatti si verificarono nel pomeriggio del 9 ottobre di 2 anni fa.

Gli avrebbe frantumato con una spranga il parabrezza della macchina, minacciandolo di morte. Per tale motivo un uomo di Melendugno è stato condannato a 7 mesi di reclusione. Il giudice Rizzo ha ritenuto il 48enne Antonio Piliego responsabile del reato di danneggiamento nei confronti del suo concittadino, il 66enne Niceta Santoro. Egli, difeso dall'avvocato Erlene Galasso, è stato però assolto in merito all'accisa di porto abusivo d'arma. In realtà, entrambi erano imputati e presunte parti offese nel processo, ma Santoro – difeso dall'avvocato Vincenzo Magi – è stato assolto con formula piena. Egli, rispondeva delle accuse di minacce, violenza privata e porto abusivo di arma. Il vice procuratore onorario d'udienza aveva invocato una condanna a 7 mesi per Piliego (confermata dal giudice) ed a 8 per Santoro (in seguito assolto).

I fatti si verificarono nel pomeriggio del 9 ottobre di 2 anni fa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Niceta Santoro di professione muratore, si stava dirigendo verso il cantiere quando avrebbe casualmente incrociato il padre di Antonio Piliego; ne sarebbe nata una discussione, poiché tra le due famiglie non scorreva buon sangue. Risulterebbe che Santoro fosse contrariato per un mancato pagamento, da parte dei Piliego, di alcuni lavori da lui effettuati per la loro abitazione. Successivamente, il padre avrebbe raccontato l'accaduto al figlio. Poco dopo Antonio Piliego, mentre era impegnato a montare alcuni infissi presso una casa, avrebbe visto passare Niceta Santoro con il furgone del lavoro.

Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Carmen Ruggiero, gli avrebbe fatto cenno di fermarsi; quando Santoro si fermò, Piliego avrebbe colpito il parabrezza del mezzo con una spranga di ferro e proferito la frase:"Io ti devo ammazzare". Sempre, in base a ciò che sostiene la Procura e che hanno testimoniato alcune persone in aula, però, il muratore non sarebbe rimasto inerme. Egli  si sarebbe diretto con il furgone a forte velocità, verso Piliego, costretto a spostarsi per non essere investito. Inoltre, lo avrebbe minacciato brandendo un martello.

La sentenza del giudice sembrerebbe avere individuato nel solo Piliego la figura dell'aggressore ed in Santoro il ruolo di vittima della vicenda.



In questo articolo: