Incendiò l’auto del Comandante dei Carabinieri di Vernole, condannati i due amici per favoreggiamento

In un altro processo, Il gup ha condannato il 36enne di Vernole Antonio Cucurachi, per il reato di tentato incendio. Secondo l’accusa, era l’autore del gesto con cui la notte tra il 26 e il 27 febbraio 2014, venne distrutta l’autovettura del luogotenente Carmine Schirinzi.

Avrebbero fornito un falso alibi all'autore dell'incendio con cui venne distrutta l’auto del comandante della stazione dei carabinieri di Vernole ed i suoi "amici" sono stati ritenuti colpevoli del reato di favoreggiamento personale.
  
Il giudice monocratico Marcello Rizzo ha condannato Alessio Mero a 6 mesi e Salvatore Brunetti  a 4 mesi. Entrambi gli imputati sono di Vernole. In mattinata si è tenuta la discussione in aula. Il vpo d'udienza Antonio Zito ha invocato la pena di 1 anno. Il difensore degli imputati, l'avvocato Arturo Balzani, ha invece invocato l'assoluzione ritenendo che non vi fosse il dolo, nelle dichiarazioni rilasciate agli inquirenti da Mero e Brunetti. Ricordiamo che assieme a loro vi era un minorenne, denunciato anch'egli a piede libero per favoreggiamento personale.
  
Invece, nell'aprile del 2016, Il gup Simona Panzera al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato a 2 anni e 4 mesi, il barista 36enne di Vernole Antonio Cucurachi, per il reato di tentato incendio. Il  36ennedi Vernole fu tratto in arresto nell’aprile del 2014. Secondo l'accusa rappresentata dal pm Roberta Licci,  Cucurachi era l'autore dell’incendio che la notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso, poco prima dell’una, distrusse l’autovettura privata del luogotenente Carmine Schirinzi.
  
Le indagini si avvalsero anche del contributo di immagini tratte dalle videocamere di videosorveglianza. Esse mostravano come Cucurachi avesse acquistato della benzina, poi versata in una tanica, pochi minuti prima dell’incendio. Subito dopo la sosta presso l’impianto di carburanti, l’uomo sarebbe passato nei pressi dell’abitazione del luogotenente con la propria vettura, effettuando un sopralluogo. Infine, si sarebbe recato presso un bar di Pisignano, dove ad attenderlo, ci sarebbero stati i suoi amici.
  
I due dichiararono ai carabinieri che avevano lasciato l'abitato di Vernole verso le 00:00/ 00:30 e si erano recati a bordo della Fiat Bravo di Cucarachi, presso il bar di Pisignano. Sarebbero rimasti lì a giocare alla Play Station fino all'1:30./2:30
  
Cucurachi si sarebbe reso protagonista di un altro episodio "incendiario (immortalato, anche in questo caso dalle telecamere di video sorveglianza). Quello, verificatosi mesi prima, ai danni dell'ex sindaco Ferdinando Pedaci.
 
L'imputato gli avrebbe incendiato il portone di casa, utilizzando della "diavolina". L'ex sindaco si era costituito parte civile, avanzando una richiesta risarcitoria che gli verrà liquidata in separata sede.



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