
Continuano gli interrogatori, in merito all'inchiesta sulla presunta assegnazione di alloggi popolari in zona 167 (IACP) in cambio del voto, che ha coinvolto tre amministratori ed un funzionario del Comune di Lecce.
Oggi, a partire dalle 9.30, negli uffici del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di piazzetta Peruzzi, è stato ascoltato l'assessore al bilancio Attilio Monosi, mentre nei giorni scorsi erano stati sentiti dagli inquirenti, il vice presidente del consiglio comunale, Antonio Torricelli e il dirigente comunale Lillino Gorgoni; l'interrogatorio dell'assessore al traffico Luca Pasqualini è stato al momento rinviato.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e dal sostituto procuratore Antonio Negro, riguarderebbe la presunta compravendita di voti che avrebbe segnato la campagna elettorale del 2012 nel Comune di Lecce e prese il via con l'esposto presentato dalla deputata del Pd Teresa Bellanova e dal consigliere Antonio Rotundo.
Questa mattina, dunque è stata la volta di Attilio Monosi, difeso dall'avvocato Riccardo Giannuzzi. Il legale ha affermato al termine dell'interrogatorio finito alle 20.00 di oggi (anche a causa di un black out che ha ulteriormente allungato i tempi) , che "L'assessore Monosi è sereno, poiché si è trattato di un incontro soddisfacente e all'insegna della più ampia collaborazione" .
Nello specifico, l'assessore al bilancio del Comune di Lecce ha chiarito agli inquirenti, sulla base dei regolamenti forniti in sede di interrogatorio dal suo legale, come lui, quando entrò in carica nel 2013, abbia cercato di mettere ordine allo "stato di confusione" in cui versava l'assessorato; cercò, allora, di fare chiarezza nelle procedure sui criteri di assegnazione degli alloggi popolari, eliminando ogni forma di discrezionalità.
Dunque, avendo fatto il massimo per regolamentare una situazione che al suo arrivo appariva disordinata, non gli si possono imputare responsabilità riguardanti questioni precedenti al 2013 e comunque al suo insediamento all'assessorato. Anch'egli fu interessato dal decreto di perquisizione dell'8 giugno scorso, che riguardò lo studio di via De Mura, presso il quale gli uomini delle Fiamme Gialle si recarono per acquisire documentazione cartacea e file da Pc. Al termine della perquisizione, il legale dell'assessore Riccardo Giannuzzi dichiarò: "Ampia collaborazione con gli inquirenti da parte del mio assistito, poiché non ha nulla da nascondere".
Venerdì scorso, invece, a partire dalle ore 12, negli uffici del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, fu sentito Pasquale Gorgoni, da tutti conosciuto come Lillino. Egli alla presenza del proprio legale, l'avvocato Giancarlo Caiaffa ha risposto per diverse ore, nel corso di un lungo interrogatorio protrattosi fino al tardo pomeriggio, alle domande degli inquirenti, ribadendo la propria totale estraneità ad ogni tipo di accusa.
Lunedì 15 giugno era stato ascoltato, per circa cinque ore, Antonio Torricelli, accompagnato dal suo difensore, l'avvocato Luigi Covella. Egli, rispondendo a tutte le domande rivoltegli dagli inquirenti, ha sostenuto la propria innocenza, sottolineando che, per il ruolo ricoperto di vice presidente del Consiglio comunale, non aveva compiti per la gestione delle graduatorie (una prerogativa che appartiene all’assessorato competente).
Martedì 16 giugno, invece, si sarebbe dovuto tenere l'interrogatorio dell’assessore alla mobilità Luca Pasqualini. L'incontro, però, è stato rinviato a data da destinarsi. Una decisione adottata dall’avvocato Giuseppe Fornari e comunicata nelle scorse ore al procuratore aggiunto Antonio De Donno e al sostituto Antonio Negro, per avere modo di studiare le carte ed avere consapevolezza dei documenti a supporto dei capi d’imputazione.
L'avvocato Fornari però non ha escluso che più avanti il suo assistito possa essere ascoltato dagli inquirenti.