Truffa con i bonus edilizi e riciclaggio. Chiusa l’inchiesta con 82 indagati

I capitali venivano trasferiti su conti correnti esteri e venivano fatti rientrare in Italia, anche attraverso lo sfruttamento di società costituite allo specifico scopo di gestire gli affari illeciti.

La Procura chiude la maxi inchiesta con 82 indagati per una presunta maxi truffa, da quasi 15 milioni di euro, con i bonus edilizi.

Gli indagati rispondono, a vario tiolo, di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari, porta la firma del sostituto procuratore Simona Rizzo.

Nell’atto compaiono, con altre accuse, anche i nomi degli otto soggetti che nelle settimane scorse ore, hanno patteggiato la pena, davanti al giudice Angelo Zizzari, dopo aver ricevuto un decreto di giudizio immediato, per altre ipotesi di reato  come  l’associazione a delinquere.

Tra questi, il consulente finanziario Marcello Giorgio Monsellato, 48enne di Presicce-Acquarica ritenuto proprio a capo dell’organizzazione, la quale secondo l’accusa, dopo aver individuato possibili beneficiari di bonus edilizi (persone indigenti, senza redditi, etc.) provvedeva alla registrazione delle firme digitali (SPID), all’inserimento delle richieste sul portale dell’Agenzia delle Entrate oltre che alla creazione dei conti correnti presso Poste Italiane.

I capitali venivano trasferiti su conti correnti esteri e attraverso meccanismi di riciclaggio e auto-riciclaggio, venivano fatti rientrare in Italia, anche attraverso lo sfruttamento di società costituite allo specifico scopo di gestire gli affari illeciti.

L’operazione Easy Bonus

Nel corso dell’operazione “Easy Bonus” sono state svolte una lunga serie di perquisizioni, alcune anche in territorio estero (Lituania) e un sequestro preventivo per svariati milioni di euro.

E vennero individuati ben 71 percettori di fraudolenti “bonus edilizi”, prevalentemente “bonus facciate”, che dopo la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane sono riusciti a trasferire gran parte delle somme all’estero.

Inoltre, sarebbe emerso, nel corso delle indagini, l’interessamento di persone vicine alla criminalità locale.

Nel febbraio scorso, 13 persone furono destinatarie di un’ordinanza di misura cautelare, a firma del gip Marcello Rizzo, eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Lecce.

Il collegio difensivo

Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Elisa Cappello, Americo Barba, Raffaele Benfatto Marco Macagnino, Speranza Faenza, Francesco Fasano, Giuseppe Gatti, Silvio Caroli, Giuseppe Presicce, Francesco Cazzato, Stefano Stefanelli, Cosimo D’Agostino, Dario Paiano, Luca Laterza, Veronica Merico, Vincenzo Perrone, Marco Buccarella, Giancarlo Zompì, Giacinto Mastroleo, Francesco Fasano, Antonio Manco, Anna Inguscio, Stefano Palma.

I legali potranno chiedere l’interrogatorio per i propri assistiti, prima che il pm chieda il rinvio a giudizio.



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