Spunta un altro indagato nell’inchiesta che ha portato all’arresto di un giudice onorario. A.D. cancelliere in servizio anch’egli presso il Tribunale civile di Lecce, risponde, a piede libero, dell’ipotesi di reato di concorso in concussione. Nella giornata odierna, gli inquirenti gli hanno sequestrato il telefono cellulare, che verrà poi analizzato da un consulente informatico. Secondo l’accusa, il cancelliere avrebbe in qualche maniera fatto da tramite, tra il perito ( che ha denunciato i fatti) e il got Marcella Scarciglia. Egli era addetto alla firma dei decreti di liquidazione, da inviare agli avvocati tramite pec, per il pagamento dei consulenti. Una volta che il denunciante si è recato da lui, per chiedere informazioni su un decreto che lo interessava, il cancelliere gli avrebbe risposto di passare prima dalla stanza del giudice onorario.
L’uomo, assistito dall’avvocato Donato Mellone, è stato interrogato martedì scorso, dagli agenti della Polizia di Stato distaccata in Procura, agli ordini del dirigente Antonio De Carlo. Egli si è difeso affermando di non aver mai preso soldi, ma di avere solo commesso solo la leggerezza di aver “caldeggiato” l’incontro con il got.
L’udienza di convalida del got
La Procura intanto ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura del carcere, per il giudice onorario Marcella Scarciglia.
Il pubblico ministero Paola Guglielmi ritiene anzitutto censurabile la condotta del got, trattandosi di un pubblico ufficiale. La donna non avrebbe dimostrato, secondo l’accusa, alcuna consapevolezza della gravità dei fatti, “spostando” (o cercando di farlo), la responsabilità su altri soggetti.
Queste motivazioni hanno indotto, dunque, il pm a richiedere al Gip, la misura cautelare del carcere. Nella mattinata di domani, si terrà l’udienza di convalida. Il giudice Carlo Cazzella dovrà stabilire se convalidare l’arresto e “confermare” il carcere, oppure applicare la misura più lieve dei domiciliari o scarcerare l’indagata. Il got Marcella Scarciglia, 44 anni di Veglie, risponde di concussione ed è assistita dagli avvocati Giuseppe Corleto ed Antonio Malerba.
Il fascicolo relativo a questa operazione sarà poi trasmesso per competenza alla Procura di Potenza, trattandosi di reati che riguardano la magistratura salentina.
I fatti
Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato il got, martedì scorso, in flagranza di reato, grazie all’aiuto di un perito. La donna è stata condotta nel carcere di Borgo San Nicola.
Il giudice avrebbe offerto nuovi incarichi ad un consulente, se questi le avesse consegnato la somma di circa 1.500 euro euro. È così scattato il “piano” per incastrarla. Il perito si è recato intorno alle 16.00 presso l’abitazione di Veglie del giudice e ha finto di stare al gioco, mentre gli agenti monitoravano di nascosto, tutte le fasi della consegna della “bustarella” con il denaro. A quel punto, gli agenti sarebbero usciti allo scoperto, facendo scattare l’arresto in flagranza.
Occorre ricordare che, sempre martedì, il got arrestato ha rilasciato spontanee dichiarazioni dinanzi agli uomini della polizia giudiziaria, per giustificarsi dinanzi alla pesante accusa.