Inchiesta case popolari, interdizione dai pubblici uffici per dirigente e funzionario ufficio casa

Al termine degli interrogatori di garanzia, il gip Giovanni Gallo ha accolto la richiesta della Procura per Piera Perulli e Paolo Rollo. Rigettata invece l’istanza per tutti gli altri.

Il giudice applica due misure interdittive nell’ambito dell’inchiesta Estia sulle case popolari.

Al termine degli interrogatori di garanzia, il gip Giovanni Gallo ha accolto la richiesta della Procura per Piera Perulli, 52enne di Lecce, responsabile dell’Ufficio Casa dall’ottobre del 2012 ed attualmente in carica, considerata il braccio operativo di Attilio Monosi e nei confronti di Paolo Rollo, 60 anni di Lecce, Dirigente Ufficio Patrimonio del Comune, dall’aprile del 2013 fino al 31 dicembre del 2014 (attualmente in carica al Settore Trasporti). L’interdizione per 1 anno è stata notificata in  mattinata dagli uomini della Guardia di Finanza, quando stava per iniziare la seduta comunale, presso Palazzo Carafa.

Ascoltata dal giudice nei giorni scorsi, la Perulli, assistita dal legale Romeo Russo, ha fornito la propria versione dei fatti, respingendo gli addebiti. Così come, Rollo, il quale difeso dall’avvocato Stefano De Francesco, ha chiarito la propria posizione, difendendosi dalle accuse.

Rigettata invece la richiesta d’interdittiva per Giovanni Puce, 55enne di Maglie, Dirigente dell’Ufficio Casa, dal 1 gennaio del 2015 fino al febbraio del 2016, difeso dall’avvocato Ivana Quarta.

Il gip inoltre ha respinto l’istanza della Procura nei confronti di Luisa Fracasso, 46enne di Galatina, assistita dallavvocato Giuseppe Corleto.

Il pubblico ufficiale, in servizio presso il corpo di Polizia municipale, avrebbe partecipato, secondo l’accusa, in concorso tra gli altri con Antonio Torricelli, Pasquale Gorgoni e Attilio Monosi, a “compiere atti contrari al loro dovere d’ufficio”.

Stesso discorso per Sergio De Salvatore, 62 anni leccese, difeso dallavvocato Silvio Verri, funzionario dell’Ufficio Erp.



In questo articolo: