Resta in silenzio, l’uomo arrestato nelle scorse ore con l’accusa di avere violentato la figlia per quasi 15 anni e dal cui incesto sarebbe nata una bambina.
In mattinata, nel carcere di Borgo San Nicola, si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Cinzia Vergine. L’indagato, assistito dagli avvocati Luigi ed Alberto Corvaglia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Risponde delle accuse di violenza sessuale aggravata e continuata e maltrattamenti in famiglia.
L’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta del sostituto procuratore Stefania Mininni, si è resa necessaria, anche per “evitare la reiterazione dei gravi fatti di reato, nei confronti di altri soggetti minorenni”.
Inoltre, ha inciso sul provvedimento, l’esito del test sul Dna. Il pm, difatti, aveva nominato uno specialista per comparare quello della bimba con il profilo genetico del presunto padre.
Le indagini sono scattate a seguito della denuncia della figlia, che vive oramai da tempo fuori dalla provincia di Lecce. Avrebbe raccontato gli abusi subiti, prima al suo attuale compagno, e poi assieme a lui, si sarebbe rivolta ai carabinieri della locale stazione, nel mese di luglio.
Le attenzioni sessuali, secondo quanto riferito dalla stessa, si sarebbero verificate, tra le mura di casa. La figlia dell’indagato sarebbe stata molestata e palpeggiata fin dall’età di 7 anni e costretta a subire il primo rapporto sessuale completo ad appena 10 anni. Invece, quando ne aveva 15, il padre l’avrebbe violentata e sarebbe rimasta incinta. Nel 2008, però avrebbe abortito. Il padre per “punirla” di avere parlato con la madre degli abusi subiti, l’avrebbe poi stuprata in macchina. Inoltre, ogni volta che ella aveva conati di vomito, il padre la violentava nuovamente, preferendole frasi del tenore, “Devi essere mia per sempre perché ti amo”. Infine, all’età di 20 anni, la ragazza sarebbe rimasta nuovamente incinta e avrebbe partorito. La figlia, come emerso successivamente dal test del Dna, era frutto dell’incesto.
La vittima è stata ascoltata varie volte dagli uomini di polizia giudiziaria su delega del pm. Dalle sue dichiarazioni sarebbero emersi anche i ripetuti maltrattamenti nei confronti di sua madre, poiché avrebbe riferito “le mani le ha alzato tante volte”.
