Migranti verso le coste pugliesi: fermata un’imbarcazione dai finanzieri di Brindisi

I Finanzieri di Brindisi hanno fermato un’imbarcazione diretta verso le coste pugliesi con a bordo ben 28 migranti di origine irachena e siriana. Arrestato lo scafista per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

A bordo, apparentemente, erano visibili pochi occupanti. Eppure la linea di galleggiamento appariva stranamente bassa. Circostanza che ha insospettito i militari operanti, poi avvicinatisi una ispezione di routine. Poi, il fatto. Il motoscafo, alla vista delle motovedette, avrebbe ulteriormente incrementato la velocità, quasi come se volesse sottrarsi al controllo. Da qui ne nasce un inseguimento, terminato però a favore dei finanzieri a circa dieci miglia a largo di Torre Canne (BR). I dubbi delle fiamme gialle sono risultati fondati: a bordo del potente motoscafo, della lunghezza di circa 10 metri, c'erano ben 28 migranti, di presunta nazionalità siriana ed irachena. 

Il mezzo era altresì privo di documentazione e di segni distintivi. I migranti, trasferiti a bordo del guardacoste della Guardia di Finanza, lo scafista ed il mezzo fermato, hanno raggiunto gli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza, nel vicino porto di BrindisiQui l’intero gruppo, composto da 20 maschi adulti, 4 bambini e 4 donne – per fortuna tutti apparsi in buono stato di salute ma provati dalla lunga e faticosa navigazione – è stato sottoposto alle procedure di rito, oltre che all’assistenza del caso. Lo scafista, invece, con precedenti specifici per reati legati all’illegale traffico di migranti, ora si trova in arresto con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e l'imbarcazione sottoposta a sequestro.

Ieri il basso adriatico – ci comunicano proprio gli operatori – è stato solcato da potenti motoscafi che trasportavano sigarette di contrabbando. Oggi, sulle stesse rotte e con mezzi molto simili, navigano scafisti che trasportano esseri umani verso le coste pugliesi. Le missioni di pattugliamento del Canale d’Otranto – quelle per il controllo dei flussi migratori clandestini e degli altri traffici illeciti – disposte dall'unità del Reparto Operativo Aeronavale di Bari (competente per la sorveglianza delle coste pugliesi e del Gruppo Aeronavale di Taranto, che svolge le funzioni di Centro di Coordinamento Locale Frontex per l’operazione “TRITON 2015”) adesso possono contare su di un notevole potenziamento anche nell’area del basso adriatico e dell’alto Ionio. Del resto – dopo gli sbarchi avvenuti a Marina Serra – tale azione ha permesso di intercettare, nel tardo pomeriggio, il natante diretto verso il territorio salentino. 



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