Mise a soqquadro la casa dei genitori: condannato un giovane di Cutrofiano

Il collegio della seconda sezione penale, ha inflitto una pena di 1 anno ad un 28enne di Cutrofiano, per il reato di violenza privata. Alemanni venne arrestato dagli agenti del commissariato di Galatina, intorno all’una di notte del 25 luglio 2014.

Avrebbe chiesto con modi violenti il denaro e le chiavi della macchina, ma di fronte al rifiuto dei genitori sarebbe andato su tutte le furie. Il collegio della seconda sezione penale, presidente Roberto Tanisi, a latere Pia Verderosa e Silvia Saracino, ha condannato il 28enne di Cutrofiano, Stefano Alemanni a 1 anno, per il reato di violenza privata (senza sospensione della pena per i precedenti penali del giovane). Il pubblico ministero d'udienza Massimiliano Carducci aveva invocato una pena di 3 anni e 6 mesi, per estorsione (riqualificata in violenza privata dal giudice), mentre il difensore del giovane, l'avvocato Alessandro Mariano aveva chiesto l'assoluzione ed in subordine la condanna con le attenuanti generiche. Secondo la linea difensiva, egli sarebbe ricorso tutt'al più alle minacce, ma mai alla violenza nei confronti dei genitori.

Alemanni venne arrestato dagli agenti del commissariato di Galatina, intorno all'una di notte del 25 luglio 2014. I poliziotti trovarono la madre del ragazzo per strada, in preda ad una forte agitazione, per l'ennesimo violento diverbio con il figlio. Il 28enne che viveva presso la casa dei suoi, si sarebbe rivolto in maniera aggressiva verso il padre per ottenere le chiavi dell'auto di famiglia, nonostante non avesse neppure la patente di guida, ritiratagli dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza (assicurando che l'avrebbe guidata un amico); il ragazzo avrebbe preteso anche denaro in contanti per la benzina. Gli agenti, entrando in casa,  trovarono le stanze completamente a soqquadroed anche un quadretto con il vetro rotto, appeso nel corridoio (egli si sarebbe nell'occasione anche ferito ad una mano).

Inoltre, i poliziotti videro Alemanni con le forbici tra le mani, che continuava ad inveire contro il padre. Sul posto intervennero i sanitari del 118, che dopo le necessarie cure del caso, riferirono che il giovane non era in uno stato confusionale tale da essere sottoposto a TSO. Per il 28enne è scattato subito l’arresto con le accuse di estorsione, violenza privata, minacce aggravate e successivamente il padre sporse denuncia.

Questa mattina è stato anche sentito in udienza proprio il padre del giovane, il quale ha ricostruito quella notte di grande tensione, ridimensionando pero l'accaduto. Il figlio gli avrebbe chiesto sia la macchina che i soldi in maniera aggressiva; un comportamento che rispecchiava il carattere spigoloso del ragazzo. Egli avrebbe anche impugnato delle forbici, gettandole però sul tavolo e non rivolgendole contro i genitori e avrebbe poi rotto con un pugno il quadretto. Il figlio, come dichiarato oggi dal padre, non sarebbe però ricorso a violenza fisica o maltrattamenti, né verso di lui che verso la moglie.



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