Due indagati per il caso di Ivan Ciullo, il dj salentino di 34 anni, trovato impiccato ad un albero di ulivo all’alba del 22 giugno 2015, nelle campagne di Acquarica del Capo. Ricordiamo che inizialmente, invece, vi era un solo indagato (assistito dall’avvocato Giuseppe Minerva). Ed è anche cambiato il reato ipotizzato nel nuovo fascicolo d’inchiesta, coordinato dal Donatina Buffelli. Non più istigazione al suicidio ma omicidio. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto in vista di un accertamento tecnico. L’incarico verrà affidato al consulente Salvatore Filograno, nella giornata di venerdì. E le parti potranno nominare un proprio consulente.
La nuova contestazione di omicidio, così come da otto anni stanno cercando di provare, Rita e Sergio, genitori di Ivan, assistiti dagli avvocati Paolo Maci, Maria Chiara Landolfo e Gianluca Tarantino, permetterà l’espletamento di due accertamenti irripetibili, fondamentali per l’esito delle indagini e riguarderà una perizia sulla memoria del computer portatile e del cellulare in uso alla vittima. Indagine finalizzata al recupero dei dati contenuti nell’hard disk risultato danneggiato e malfunzionante secondo il perito della Procura a cui venne affidata una prima valutazione già nel 2015 e nel 2016.
Per i periti della famiglia sarebbe stato strangolato per poi successivamente essere impiccato ad un albero per simulare il suicidio.
Ora si attendono gli esiti della nuova consulenza.
