Morte sul lavoro a Leuca: la Procura indaga per omicidio colposo

Il Sostituto Procuratore Massimiliano Carducci ha aperto un fascicolo d’indagine contro ignoti, con l’accusa di omicidio colposo. Si intendono appurare i motivi del decesso del 58enne, Francesco Panzarino, sposato e padre di due figli ed eventuali responsabilità.

Dopo il tragico epilogo del solaio crollato, sarà la Procura a far luce sulle cause del cedimento dell'ex scuola elementare di Santa Maria di Leuca che ha provocato la morte di un operaio di Bitonto. 

Il Sostituto Procuratore Massimiliano Carducci ha aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti, con l'accusa di omicidio colposo, per appurare i motivi del decesso del 58enne, Francesco Panzarino, sposato e padre di due figli. Nelle prossime ore, presumibilmente, sarà disposta l'iscrizione nel registro degli indagati dei responsabili della ditta incaricata dei lavori, ma anche di persone esterne ad essa che possono avere delle colpe per il crollo della struttura. Si tratterebbe naturalmente di un atto dovuto in vista dell'autopsia che sarà fissata quanto prima.

Panzarino ricordiamo, si trovava assieme a due colleghi in via Leonardo da Vinci, impiegato nei lavori di ristrutturazione di un immobile, adibito anni fa ad istituto scolastico e adesso in procinto di diventare "Museo Civico del Corallo Bianco", grazie ai finanziamenti comunitari. Pochi minuti dopo le 9.00, però, è accaduto il tragico episodio: il solaio ha ceduto improvvisamente schiacciando il povero operaio, rimasto a lungo sotto le macerie.

I Vigili del Fuoco, intervenuti intorno alle 9.40 non appena ricevuta la segnalazione di un operaio e di un residente, hanno impiegato pochi istanti per sopraggiungere sul posto, avviando la ricerca del malcapitato. Ben presto, sono intervenuti anche gli uomini del 118  ed i Carabinieri della locale Stazione di Castrignano del Capo e quelli di Tricase. I militari hanno subito scavato sotto i resti del solaio, ma intorno alle 11:30 è stato ritrovato il corpo senza vita di Francesco Panzarino. Il 58enne di Bitonto era, difatti, appena rientrato al lavoro dopo avere fatto una pausa per bere un caffè, offertogli da un residente della zona, assieme a due altri operai. Questi ultimi si erano però attardati qualche istante. Probabilmente, il tempo necessario per evitare di rimanere anch'essi vittima del tragico crollo.

Adesso le indagini della Procura serviranno a capire se fossero state adottate tutte le necessarie misure di sicurezza all'interno del cantiere, come l'utilizzo del casco e se la ditta incaricata dei lavori, fosse in possesso di tutte le autorizzazioni. In tal senso, i carabinieri si sono già adoperati nella giornata di ieri, ad ascoltare gli altri due operai e alcuni testimoni.

Da ieri, giorno del drammatico incidente, si susseguono gli attestati di dolore e vicinanza alla famiglia da parte del mondo politico. «Intendo esprimere il mio cordoglio per la morte di Francesco Panzarino – scrive in una nota Sebastiano Leo –  come Assessore al Lavoro mi attendo che si faccia luce quanto prima in merito alle ragioni e alla dinamica di questo drammatico incidente, perché morire di lavoro è quanto di più inaccettabile possa accadere».  

«Mi auguro solo che non ci siano responsabilità e che il drammatico incidente non sia avvenuto per assenza delle misure di sicurezza che pure sono dovute in questi casi quando si lavora in edifici pericolanti o in fase di ristrutturazione» afferma la senatrice Adriana Poli Bortone.  Esprime "cordoglio e vicinanza" ai familiari della vittima anche il sottosegretario al Lavoro con delega alla Salute e sicurezza sul lavoro, Teresa Bellanova: «aspetterò – si legge nel comunicato – di conoscere dalle autorità competenti le dinamiche e le motivazioni tecniche che hanno condotto a questo dramma perché sia verificato l'effettivo rispetto delle norme di sicurezza da parte della società edile incaricata dei lavori di quella palazzina. E' difficile non cedere alla rabbia in questi casi. Si lavora per vivere, non per morire».

Gli indagati, al momento risultano essere tre: il datore di lavoro, il responsabile della sicurezza del cantiere e il direttore dei lavori. Un atto dovuto in vista dell’autopsia per permettere alle varie parti di nominare un proprio consulente. L’esame autoptico verrà eseguito dal medico legale Ermenegildo Colosimo.