Le modalità sono le stesse: atti persecutori, minacce spesso pesanti, stati d’ansia per le vittime. Insomma, stalking.
Dopo accurate indagini, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Lecce hanno eseguito due distinte ordinanze applicative della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, disposte dall’Autorità Giudiziaria. Una nei confronti di S.S.G., 32enne, l’altra e verso Mirko Castelluzzo, volto già noto, di 35 anni, entrambi di Lecce.
Nel primo caso, il G.I.P. Annalisa De Benedictis, su richiesta del Pubblico Ministero, D.ssa Stefania Maria Mininni, ha applicato la misura nei confronti di un soggetto contro il quale la vittima, una 30enne leccese, aveva già ottenuto un provvedimento di “ammonimento” emesso dal Questore di Lecce nello scorso mese di maggio.
In particolare l’uomo, non arrendendosi alla scelta della donna di interrompere la loro relazione sentimentale, negli ultimi sei mesi l’ha pedinata, molestata con ingiurie e minacce continue rivolte sia a lei che al suo nuovo compagno, più volte appostandosi nei pressi del luogo di lavoro e dell’abitazione dei suoi genitori.
In qualche occasione la donna, colta da crisi dì ansia, ha dovuto fare ricorso alle cure sanitarie. Le condotte moleste e persecutorie sono continuate nonostante l’ammonimento e sono diventate sempre più pressanti ed insidiose. La misura cautelare emessa nei confronti dell’uomo per il reato di atti persecutori contiene il divieto di avvicinamento all’abitazione ed al luogo di lavoro della vittima, all’abitazione dei suoi familiari e all’abitazione ed al luogo di lavoro del suo nuovo compagno.
L’uomo è difeso dall’Avvocato Benedetto Scippa del Foro di Lecce.
La seconda misura cautelare, richiesta sempre dal Sostituto Procuratore della Repubblica D.ssa Stefania Maria Mininni ed emessa dal G.I.P. Dott. Giovanni Gallo, è stata emessa nei confronti di un soggetto già gravato da precedenti penali e giudiziari, Mirko Castelluzzo. L’uomo risponde di maltrattamenti in famiglia, di minacce gravi, di ingiurie e di atti persecutori commessi nei confronti della sua convivente, contro la quale ha esercitato violenza fisica e psicologica.
I fatti si sono svolti in un arco temporale di circa tre anni durante i quali l’uomo ha prima reso insostenibile la convivenza e poi, cessata questa, ha perseguitato e minacciato la donna di utilizzare delle armi contro di lei, qualora l’avesse vista in compagnia di altri uomini.
La vittima negli ultimi sei mesi ha presentato diverse querele contro l’ex compagno, manifestando un costante timore per la sua incolumità e per quella dei suoi familiari e numerosi sono stati gli interventi effettuati dai poliziotti presso la sua abitazione, dove Castelluzzo si è spesso presentato al fine di minacciarla ed offenderla. La misura cautelare impone il divieto di avvicinamento non solo alla donna, ma anche alla madre di questa, spesso coinvolta negli episodi di violenza posti in essere.
L’uomo è difeso dall’Avvocato Alberto Erroi del Foro di Lecce.