Odissea sul Milano-Lecce. Treno in arrivo con oltre tre ore di ritardo

Il convoglio previsto per le ore 20.43 è¨ giunto nel capoluogo salentino poco prima della mezzanotte. Un guasto all’origine del ritardo

Non deve essere stato un viaggio piacevole quello che nella giornata di ieri hanno affrontato i passeggeri del treno 9811 Freccia Bianca Milano-Lecce.

Il convoglio ferroviario, partito in orario dal capoluogo meneghino, nella tratta tra Fidenza e Parma, infatti, è stato costretto a compiere una sosta forzata a causa di un guasto di cui non è stata specificata la natura da parte di Trenitalia.

A seguito della riparazione il treno è giunto nella città ducale con ben 175 minuti di ritardo.

Di lì il mezzo si è diretto alla volta di Lecce ma, già presso la stazione di Bologna, è stato costretto ad un altro stop forzato di più di mezz’ora per il cambio del locomotore.

I viaggiatori presenti hanno sperato se non nel recupero totale, almeno in una “rimonta” parziale, ma nulla da fare, il mezzo di trasporto ha proseguito dal capoluogo felsineo fino a quello salentino a velocità abbastanza ridotta sinonimo del fatto che, con ogni probabilità, la riparazione non avesse sortito gli effetti sperati.

Nel corso della tratta il personale ha omaggiato gli occupanti con viveri e bevande, una sorta di ristoro, ma alla fine ciò che conta è il fatto che il Freccia Bianca, il cui arrivo era previsto per le 20.43 a Lecce, è giunto poco prima della mezzanotte con un ritardo stimato in 187 minuti.

Qualche mese fa l’ex Amministratore Delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, aveva puntato il dito contro il Premier Matteo Renzi – reo di voler tagliare lo stipendio ai manager pubblici – minacciando  le dimissioni e motivando questa sua protesta con il fatto che fosse riuscito a risanare i conti dell’azienda. Poi, si sa, il dirigente ha lasciato ugualmente assumendo lo stesso incarico presso Finmeccanica.

Bene i bilanci di un’impresa sono importanti, ma contano altrettanto i servizi resi agli utenti.

“Milano-Lecce, Lecce-Milano, non sono più tanto lontane. C’è un treno sempre pieno, sia di giorno che di sera. Milano-Lecce, Lecce-Milano, ogni giorno si danno la mano”, cantava in vernacolo salentino circa una trentina di anni fa, il compianto cantautore dialettale, Gino Ingrosso. Evidentemente, allora, non aveva fatto i conti con guasti e ritardi.



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