Omicidio di Arnesano: la Piccinonno resta in carcere per ‘gravi indizi di colpevolezza’

Il Gip Panzera ha convalidato l’arresto per Valentina Piccinonno. La 32enne leccese, indagata per la morte di Salvatore Maggi, è stata tradotta in carcere. In base alle motivazioni del giudice, ricorrono le esigenze cautelari per la sua ‘allarmante inaffidabilità e pericolosità’.

Valentina Picinonno, 32enne leccese accusata della morte di Salvatore Maggi, rimane in carcere, dopo che il Gip Simona Panzera ne ha convalidato l'arresto per evasione dai domiciliari. La 32enne leccese, infatti, da quanto emerge dall'ordinanza di convalida dell'arresto in flagranza di reato, firmato dalla dr.ssa Panzera «in data 28 giugno si allontanava dalla sua abitazione dove era sottoposta agli arresti domiciliari, intorno alle 13:20, e rintracciata e ricondotta nell'abitazione, reiterava il reato allontanandosi di nuovo, arbitrariamente dalla propria abitazione, senza giustificato motivo, intorno alle 16:20. In particolare, la donna veniva rintracciata intorno alle ore 20:30 a bordo di una Fiat Panda, e risultava aver provocato un sinistro stradale ed addirittura si era resa responsabile di un omicidio».
 
L'ordinanza prosegue dicendo che il provvedimento si rende necessario «ritenuto che alla stregua del delineato quadro probatorio, sussistono a carico dell'indagata gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto oggetto di addebito cautelare e –  continua il giudice –  valutato che ricorrono le esigenze cautelari che denotano l'allarmante inaffidabilità e pericolosità della prevenuta, che non solo si dimostrava indifferente alle prescrizioni impostele, ma addirittura commetteva reati di straordinaria gravità, che costituiscono altrettanti sicuri indici di probabile specifica recidivanza».
 
Nella mattinata di ieri, nell'ambito dell'udienza di convalida dell'arresto, dopo l'evasione dai domiciliari, si era tenuto l'interrogatorio della Picinonno, accusata della morte di Salvatore Maggi, 74enne di Monteroni di Lecce, il cui corpo è stato trovato senza vita nelle campagne di Arnesano. La Piccinonno difesa dall'avvocato Giuseppe Talò, presentatasi dinanzi al Gip Simona Panzera, si era avvalsa della facoltà di non rispondere.
 
La 32enne leccese fu trovata dai poliziotti nel quartiere 167 di Monteroni a bordo dell’auto di Maggi; era sottoposta agli arresti domiciliari per sequestro di persona e, in questa occasione, è stata arrestata in flagranza per evasione. La perquisizione effettuata all’interno dell’automobile, ha consentito di rinvenire una busta contenente alcuni indumenti sporchi di sangue appartenenti alla donna, il portafogli, i documenti personali e un blocchetto di assegni bancari di proprietà di Salvatore Maggi.
 
Il sostituto procuratore Emilio Arnesano intervenuto sul posto, dopo una serie di accurate indagini condotte dal personale della Squadra Mobile, ha sottoposto ad interrogatorio la donna, contestandole il delitto di omicidio volontario a scopo di rapina. La Piccinonno è dunque indagata con questo capo di accusa, ma in merito a quest'ultimo reato, non è stata ancora sottoposta ad alcuna misura cautelare o altro provvedimento.  
 
Ci sono, infatti, ancora tanti dubbi ed aspetti da chiarire nelle indagini, poiché Maggi è stato colpito con dei pugni e forse con delle chiavi recuperate da terra vicino al corpo vicino dell’anziano, ma non con oggetti contundenti, nonostante nella macchina dell'uomo siano stati trovati diversi attrezzi agricoli.
 
L’indagata ha reso alcune dichiarazioni, raccontando di avere avuto una colluttazione con l’anziano, colpendolo ripetutamente al volto ed al capo, per difendersi da un'aggressione di tipo sessuale. Risulterebbe dalle ulteriori indagini condotte dai Carabinieri, che Maggi e la Piccinonno si conoscessero. Pare quantomeno inverosimile, infatti, che la donna sia potuta salire sulla Fiat Panda dell’anziano senza conoscere il 74enne.
 
La Piccinonno era già tristemente nota alle cronache locali per essere stata accusata, esattamente un anno fa, insieme a Giovanni Giancane, di aver rapito una bambina di sei anni a Monteroni.  Inoltre, negli ambienti della prostituzione locale sarebbe un volto conosciuto.
 
Domani mattina, comunque, verrà dato l'incarico per l'autopsia al dr. Roberto Vaglio che procederà subito con l'esame autoptico.



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