Operazione “Ali Babà”: il Riesame conferma tre arresti e annulla una misura

Sono otto le persone arrestate, mentre altre nove risultano indagate a piede libero. In base alle indagini, gli associati avevano realizzato in pochi mesi, tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016, circa 250 furti.

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Restano in carcere i tre arrestati al termine dell’Operazione “Ali Babà. Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, relatore Maria Pia Verderosa, a latere Anna Paola Capano) ha rigettato l’istanza della difesa di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Gianfranco Schito, 45 anni di Taviano, Zakaria Kadim, 27 anni nato a Casablanca e Fabio Nobile, 47 anni tutti di Taviano.

Accolta, invece, l’istanza dell’avvocato Biagio Palamà per Mattia Schito, 24 anni, che si trovava ristretto agli arresti domiciliari e torna dunque a piede libero. Invece, si terrà venerdì l’udienza dinanzi al Riesame per Marco D’Amilio, 26 anni di Taviano.

Nelle scorse ore, hanno risposto alle domande del giudice le cinque persone finite in carcere nell’operazione “Ali Babà”. Hanno respinto parzialmente gli addebiti, dinanzi al gip Giovanni Gallo, durante l’interrogatorio di garanzia in carcere. Hanno negato l’appartenenza ad un’associazione e dunque di aver programmato assieme i furti. A loro dire, ognuno agiva autonomamente. Anche Mattia Schito e Andrea Giannelli, 28 anni di Taviano, agli arresti domiciliari, hanno risposto alle domande del giudice, fornendo un versione dei fatti similare.

Sono difesi dagli avvocati Biagio Palamà, Salvatore Bruno e Marcello Spiri.

Complessivamente, sono otto le persone arrestate, tra cui anche Nicholas Lezzi, 28 anni e Mattia Greco, 22 anni, anche loro di Taviano. Altre nove risultano indagate a piede libero.

In base alle indagini, gli associati avevano realizzato in pochi mesi, tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016, circa 250 furti. Oggetti maggiormente trafugati? Condizionatori d’aria, elettrodomestici, attrezzi agricoli, giare nuove o antiche in terra cotta, biciclette, televisori e ogni altra cosa ritenuta utile alla rivendita sul mercato ad acquirenti compiacenti o precedenti proprietari.

Per questi motivi, nelle scorse ore, nei loro confronti, i Carabinieri della Compagnia di Casarano hanno eseguito, alle prime ore della giornata, otto ordinanze di custodia cautelare su richiesta del Pubblico Ministero Paola Guglielmi. I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti, ricettazione ed estorsione.

Le indagini

L’attività di indagine ha avuto il suo incipit verso la fine o del 2015, quando, il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casarano, ha proceduto a una minuziosa disamina del verificarsi, di numerosissimi furti ai danni di abitazioni, abitazioni estive soprattutto in periodo invernale ed esercizi commerciali. I territori più colpiti sono risultati essere il comune di Taviano e la marina di Mancaversa, il comune di Racale e la marina di Torre Suda e quelle limitrofe; il comune di Ugento e le relative marine oltre ai paesi confinanti situati lungo la fascia costiera ionica in direzione del Capo di Leuca e anche verso i paesi vicini alla città di Lecce.

È stata adoperata un’attività tecnica di intercettazione su diverse utenze telefoniche ed ambientali.

L’attività investigativa si è svolta anche con l’ausilio delle unità cinofile per la ricerca di armi e droga e sotto la supervisione aerea di un elicottero dei Carabinieri del 6° Elinucleo di Bari.



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