Ospedale ‘Santo Spirito’, via libera al recupero del monumento che sarà la nuova sede della Soprintendenza

Il Consiglio di Stato mette la parola fine al contenzioso sull’appalto dei lavori di recupero dell’ex Ospedale Spirito Santo, confermando la decisione del Tar di Lecce e consentendo la prosecuzione dei lavori.

È stato il Consiglio di Stato a scrivere la parola fine al contenzioso sull’appalto dei lavori di recupero dell’ex Ospedale “Santo Spirito” promosso da una Ditta concorrente che contestava l’affidamento della progettazione esecutiva e degli incarichi alla impresa Salvatore Renga, difesa in giudizio dagli avvocati Pietro Quinto e Michele Lopiano, confermando la decisione del Tar di Lecce. La sentenza, pubblicata in queste ore, consente che i lavori nell’edificio che ospiterà la nuova sede della Soprintendenza – secondo la nuova dimensione distrettuale – continuino.
  
L’antico palazzo, con una chiesa e l'orologio elettrico risalente al 1868, situato a due passi dall’ingresso di Porta Rudiae è un vero e proprio gioiello carico di storia che arricchisce, non solo sotto il profilo architettonico, il cuore del capoluogo barocco.
  
«La decisione del Consiglio di Stato – spiega l’avvocato Quinto – è di particolare interesse non solo dal punto di vista giuridico, perché fa applicazione puntuale della normativa sui contratti pubblici, quasi anticipando la nuova disciplina del Codice degli appalti in termini sostanzialistici rifuggendo da vuoti formalismi, ma anche perché consente di realizzare un intervento di restauro molto suggestivo».
  
L’opera, infatti, consentirà il recupero funzionale del primo ospedale di Lecce fondato da Giovanni d’Aymo e gestito dai padri domenicani che dimoravano nel Convento di fronte oggi sede dell’Accademia delle Belle Arti. Nella prima fase dei lavori, l’impresa ha rinvenuto un antico frantoio ipogeo, che apre nuovi scenari nella storia dell’importante monumento leccese. L’appalto è di oltre 4 milioni di euro con una previsione di tempi di realizzazione di 460 giorni ed è in fase di avanzata esecuzione.
  
«Il Consiglio di Stato –ha detto l’avvocato Quinto – premia un’iniziativa voluta dal Ministero e condotta con estrema determinazione e consente di avvalersi di una Ditta e di un progetto esecutivo elaborato da Tecnici di altissimo livello; innanzi al Giudice di appello abbiamo discusso dell’esperienza pregressa dell’arch. prof. Eugenio Vassallo che ha in passato curato il recupero della Basilica Palladiana di Vicenza e che coordina il team di progettazione dell’opera leccese».
  
 Via libera quindi al restauro e rifunzionalizzazione del Palazzo Monumentale che, entrando da Porta Rudiae, si distingue per la sua imponente facciata. L’ex Ospedale ricorda i criteri di gestione amministrativa dei servizi ospedalieri dell’epoca. L’Ospedale era governato da un collegio di cittadini che eleggevano il Rettore ed il Cancelliere che aveva in custodia l’archivio e la biblioteca. Lecce fu anticipatrice del controllo di gestione affidato direttamente alla popolazione. Istituto del tutto nuovo nella storia del Sud Italia.
  
Si narra, infatti, che a fronte di una cattiva gestione da parte dei Padri domenicani, si procedette alla loro sostituzione. L’Ospedale, dopo la sua demolizione e riedificazione, a cura dell’arch. Gian Giacomo dell’Acaya, assunse il nome dello Spirito Santo che mantenne fino al 1873, quando l’Ospedale fu trasferito all’ex Vito Fazzi.
  
Di particolare rilievo è l’orologio elettrico incorniciato sul portale principale. Si tratta del terzo degli orologi elettrici della Città di Lecce, invenzione di Mons. Candido, e che venne premiato all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1867.



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