Presunti prestiti in “odor” di usura erogati da dipendenti di banca, otto indagati

I fatti contestati risalirebbero, al periodo compreso tra il 2004 e il 2015, e coinvolgerebbero alcuni istituti di credito attivi nel Basso Salento.

La Procura della Repubblica leccese chiude un’inchiesta su alcuni presunti prestiti in “odor” di usura, erogati da alcuni dipendenti di banca.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è a firma del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori. I fatti contestati risalirebbero, al periodo compreso tra il 2004 e il 2015, e coinvolgerebbero alcuni istituti di credito attivi nel Basso Salento.

Risultano indagati: G. A. R., 60enne di Racale; A. C., 54enne di Gallipoli; L. T., 48enne leccese originaria della provincia di Napoli; F. B., 61enne di Brindisi; R. M., 66enne di Galatone; G. C., 41enne di Taranto; M. D., 63enne di Leverano ed L. O., 45 anni, originaria di Fano ma residente a Bologna.

Rispondono dell’ipotesi accusatoria di usura aggravata. Sono assistiti dagli avvocati Francesca Conte e Roberto Gubello. Entro il termine di venti giorni, gli indagati potranno presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dal Pubblico Ministero.

Sotto la lente d’ingrandimento della Procura sono finiti: mutui ipotecari con tassi di mora; conti correnti ordinari, conto anticipi e linee di credito con tassi nominali annui, tutti ritenuti oltre la soglia legale.

In alcuni casi, gli indagati avrebbero agito, nell’esercizio di un’attività bancaria, in danno di persone che si trovavano in stato di bisogno o che svolgevano attività imprenditoriale, professionale o artigianale.

Le indagini sono state condotte dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Lecce, guidati dal colonnello Francesco Mazzotta.



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