
La Procura leccese ha chiuso l’inchiesta sul parto di una donna, avvenuto dopo il “rifiuto” del ricovero ospedaliero.
Il Pubblico Ministero Paola Guglielmi ha iscritto nel registro degli indagati la ginecologa A.D.L. 68enne di Casarano. Nell’avviso di conclusione viene contestata l’ipotesi di reato di omissione di soccorso. Adesso l’indagata ha venti giorni a disposizione, per chiedere di essere interrogata in Procura o per produrre memorie difensive attraverso il proprio legale.
Ricordiamo che il 2 ottobre scorso, una donna gravida alla 34esima settimana, si sarebbe presentata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Ferrari” di Casarano, accusando delle forti contrazioni. La ginecologa l’avrebbe invitata a recarsi presso un altro nosocomio, dotato di Unità Intensiva Prenatale. A.D.L., secondo l’accusa, avrebbe così disatteso il contenuto della delibera 2551 dello scorso anno, emessa dalla Direzione Generale dell’Asl di Lecce che sospendeva la disattivazione dei reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria dell’ospedale di Casarano, “conservando l’assetto organizzativo al fine di fronteggiare eventuali emergenze”. Inoltre, nonostante la partoriente avesse esibito un certificato di “minaccia di parto prematuro”, l’avrebbe comunque fatta allontanare dal reparto.
La smentita dell’Asl e le indagini della Procura
Pochi minuti dopo, la donna sarebbe rientrata per l’imminenza della nascita, avvenuta nel corridoio antistante la sala parto non riuscendo a raggiungerla tempestivamente, “con l’assistenza di solo personale ostetrico e non ospedaliero”.
Il giorno successivo al parto, il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha disposto un’ispezione dei Nas all’ospedale “Ferrari” di Casarano I carabinieri si sono infatti presentati negli uffici della direzione sanitaria del nosocomio per acquisire copia della cartella clinica della donna. Inoltre, hanno ascoltato tutti gli operatori sanitari in servizio sia in reparto che al pronto soccorso.