Per la Procura ‘un omicidio premeditato’. Intanto, il fidanzato di Noemi fa scena muta innanzi al giudice

La Procura nel decreto di fermo ritiene, inoltre, priva di fondamento la tesi del complotto ordito da Noemi Durini per la uccisione della famiglia di L.M. .Il gip, nelle prossime ore deciderà se convalidare il provvedimento e quale misura detentiva applicare all’indagato.

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Il fidanzato avrebbe pianificato ogni aspetto della brutale esecuzione di Noemi Durini. È la tesi della Procura dei Minori, contenuta nel decreto di fermo. L.M. 17enne di Montesardo che risponde dell'ipotesi di reato di "omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e la crudeltà".
  
Il pm Anna Carbonara ritiene, anzitutto, che allo stato attuale delle indagini sarebbero senza fondamento alcune rivelazioni  del fidanzatino. In particolare "priva, allo stato, di riscontro sul piano investigativo,  appare la tesi del complotto ordito da Noemi Durini per la uccisione della famiglia di L.M.".
  
Invece, occorre ricordare, che il giovane nel corso dell'interrogatorio tenutosi presso la Caserma dei Carabinieri di Tricase, avrebbe rivelato di aver ammazzato Noemi, poiché quest'ultima voleva coinvolgerlo in un piano perverso, per uccidere i genitori di L.M. Per mettere in pratica il piano, la fidanzata  alle primi luci dell’alba di quella tragica domenica 3 settembre, avrebbe portato con se anche un coltello. Questa affermazione è dunque ritenuta inattendibile dalla Procura che ritiene invece, plausibile la ricostruzione delle fasi dell'omicidio da lui confessato.
  
Il pm Carbonara sottolinea anzitutto  "la condotta violenta, crudele e premeditata" e continua affermando" Atteso il chiaro contenuto delle dichiarazioni sul punto rese dall'indagato anche in ordine alla sequenza temporale degli eventi: dal ferimento mortale, fino al compimento di atti finalizzati a distruggere, sopprimere e sotterrare il corpo, che veniva coperto con un cumulo di pietre."
  
In merito, al movente, secondo la tesi della Procura appare invece più attendibile la tesi di una furia omicida dettata dall'intenzione di Noemi di lasciare il fidanzato.
  
Infatti, nel decreto di fermo vengono riferite le dichiarazioni di un amico del fidanzato. Quest'ultimo afferma di aver sentito proferire da L.M., nel giugno scorso,  la frase "Se mi lasci, ti ammazzo" all'indirizzo di Noemi. Un altro amico dell'indagato sostiene invece di aver sentito gridare disperato  L.M. all'esterno di un bar, pochi giorni prima della scomparsa della 16enne.  Il ragazzo avrebbe minacciato di ammazzarsi o di uccidere Noemi .
  
Sotto la lente di ingrandimento non c’è solo la posizione del ragazzo. Infatti, nel registro degli indagati è finito anche il nome di B.M., padre del reo confesso, 41 anni di Montesardo. L’uomo è accusato di sequestro di persona e concorso in occultamento di cadavere.
  
La sua posizione è al vaglio della Procura ordinaria, con le indagini coordinate dal PM Donatina  Buffelli.
  
Nel decreto di fermo del figlio, si fa riferimento anche al ruolo del padre, teso a contrastare il rapporto tra i due fidanzatini. Un'amica di Noemi riferisce che a fine agosto quest'ultima si recò a casa sua. Scappava dalle ire del padre di L.M. che li aveva visti insieme. 
  
L.M. intanto è stato nuovamente ascoltato nella mattinata di oggi, alla presenza dei suoi difensori  Paolo Pepe e Luigi Rella. Dinanzi al gip del Tribunale dei Minorenni Ada Colluto si  è tenuta l'udienza di convalida del fermo.
  
L'assassino reo confesso della 16enne di Specchia Noemi Durini si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha soltanto rilasciato spontanee dichiarazioni affermando di essere molto dispiaciuto per quanto accaduto. Nelle prossime ore, il giudice deciderà se convalidare il fermo e quale misura detentiva applicare ad L.M.
  
I suoi legali annunciano l'intenzione di chiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità d'intendere e di volere di L.M.



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