Revoca del consulente nell’inchiesta Tap, il giudice dice no e rigetta l’istanza della Procura

Intanto, nei giorni scorsi, il gip ha concesso altri 30 giorni ai periti, per la consegna della superperizia sul gasdotto, fissando per il 18 novembre, la data ultima per la consegna.

No del giudice, alla revoca di un consulente tecnico nell’inchiesta Tap.

Il gip Cinzia Vergine ha rigettato l’istanza della Procura. Dunque, la superperizia procederà con lo stesso team nominato nei mesi scorsi.

Invece, Il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, come formalizzato nella richiesta, riteneva  Fabrizio Bezzo, ingegnere e docente dell’Università di Padova, incompatibile con la nomina. Infatti, occorre ricordare, la Procura leccese aveva “accolto” l’istanza del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano,che chiedeva al gip la revoca del suddetto consulente.

Nell’istanza veniva, infatti, segnalato il rapporto di stretta conoscenza tra Fabrizio Bezzoed il professore Giuseppe Maschio (della stesso Dipartimento), consulente di Tap.

Intanto, nelle settimane scorse, il gip ha concesso altri 30 giorni ai periti, per la consegna della superperizia sul gasdotto Tap, fissando per il 18 novembre, la data ultima per la presentazione del documento. Una prima proroga di due mesi era stata già accordata ad agosto.

La superperizia, affidata ad una squadra di specialisti, servirà per stabilire la reale quantità di gas presente nel terminale di ricezione del gasdotto.

Tap ritiene che non verranno superate le 48,6 tonnellate e dunque si è al di sotto dei limiti di applicazione della normativa Seveso, pari a 50 tonnellate. I sindaci chiedono di considerare il gasdotto come un unico impianto che parte da San Foca ed arriva a Mesagne, il che porterebbe ad uno sforamento di quei limiti.

Gli indagati rispondono dellipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato.



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